ROMA (MF-DJ)--Il Consiglio dei ministri ieri ha dato il via libera 'salvo intese' al decreto che riesuma il Ponte sullo Stretto, ma a condizione di limare ancora un po' il testo che ha agitato le acque della maggioranza.

Lo scrive La Stampa spiegando che in "preconsiglio" mercoledì, infattim il provvedimento ha rischiato di saltare. Alla nuova società, si legge nella bozza del provvedimento «partecipano Rfi, Anas, le regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51%, il ministero dell'Economia»: che esercita i diritti dell'azionista, d'intesa con il ministero delle Infrastrutture. La concessione alla società dello Stretto ha una durata di trent'anni, il progetto esecutivo va approvato entro il 31 luglio 2024. Si riparte comunque dal progetto approvato 11 anni fa, quello del ponte sospeso strallato più lungo al mondo, 3,2 chilometri. Andrà aggiornato per adattarlo alle normative in materia tecnica, ambientale e di sicurezza.

«Il Ponte si farà», va ripetendo il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, ma le incognite sulla più controversa opera ingegneristica italiana erano e restano molte. Cominciando da quelle più importanti legate alla sicurezza. Da decenni si studia e dibatte su quale sia la scelta migliore per collegare la Sicilia al Continente e sul tavolo di Salvini, ci sono già gli studi di fattibilità con le due soluzioni più accreditate: quelle del ponte a una sola campata oppure a tre. Quello sospeso a campata unica di 3 chilometri di luce, con pilastri a terra di 300 metri, si dovrebbe per forza fare lontano sia da Messina che da Reggio Calabria: perché bisogna realizzarlo nel punto meno esteso dello stretto, che si trova al suo estremo nord. Sarebbe scomodissimo per tutto il traffico locale, che continuerebbe ad usare i traghetti perché più veloci. Inoltre, presenta problemi sismici non trascurabili e, soprattutto, essendo una struttura molto flessibile, in tutti i giorni di venti forti, molto frequenti sullo Stretto, non sarebbe probabilmente utilizzabile.

L'altra e più recente soluzione è quella di realizzare un ponte sospeso, ma molto più lungo, che collegherebbe direttamente le due maggiori città, e sarebbe a tre campate con due pilastri, meno impegnativi dei precedenti, ma appoggiati in mare sulle pendici del fondale dello Stretto. Questo però -secondo alcuni studi fin qui eseguiti- genererebbe severissimi problemi statici, perché quelle pendici non sembrano essere affatto geologicamente stabili. Se l'ingegneria riuscirà a sciogliere questi nodi lo si vedrà. C'è poi il dilemma su chi e cosa dovrebbe transitare sul ponte una volta realizzato e i costi la cui stima va dai 4 ai 7,1 miliardi.

alu

MF-DJ NEWS

1710:02 mar 2023


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