MILANO (MF-DJ)--Mentre infuria la battaglia politica sul Recovery Fund e il governo è in bilico, il lavoro di scrematura dei progetti continua.

Nelle ultime versioni delle bozze governative il conto finale resta sempre lo stesso, 196 miliardi di risorse da spendere da qui al 2026, ma la novità è l'ammontare delle risorse aggiuntive sui singoli progetti. Tra questi spiccano i 3 miliardi in più per la banda larga e il 5G, inseriti nella macroarea «Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura». Complessivamente le risorse per le connessioni internet ad alta velocità risultano pari a 3,53 miliardi, di cui ben 3,07 miliardi extra rispetto alle spese già previste.

Come riportato da MF-Milano Finanza nelle settimane passate, è noto ormai che non tutte le risorse del Recovery plan saranno destinate a finanziare nuovi progetti, e che anzi gran parte dei denari addizionali sono quelli che deriveranno dai trasferimenti a fondo perduto, che non impattano sull'indebitamento, già a livelli stratosferici per l'Italia, al 160% del pil a fine 2020. Tornando all'elenco dei progetti da finanziare, tra gli altri incrementi significativi degli stanziamenti spiccano i 12,5 miliardi in più (a 23,7 miliardi totali) per le autostrade e la manutenzione 4.0 ma anche i 10 miliardi supplementari per «opere ferroviarie per la mobilità e la connessione veloce del Paese», che porta la voce a quota 21,7 miliardi. Ci sono poi gli 8,7 miliardi per le rinnovabili, oltre che 1,3 miliardi per progetti sull'idrogeno, che diversamente non avrebbero avuto sostegni pubblici. Un po' a sorpresa non risultano invece risorse aggiuntive per «Tecnologie e pagamenti digitali», nel cui ambito rientrerebbe il piano Cashless su cui l'esecutivo sembra puntare molto: l'ammontare è di 4,75 miliardi, quanto già previsto, senza alcun nuovo stanziamento. La singola voce che riceverà la maggior quantità di risorse aggiuntive, invece, è il progetto Transizione 4.0, con 14 miliardi. Complessivamente, come previsto dall'Unione Europea, la parte del leone è del capitolo «Rivoluzione verde e transizione ecologica, con 74,3 miliardi di cui quasi 40 miliardi aggiuntivi, seguita dalla voce «Digitalizzazionr, innovazione, competitività e cultura», con 48,7 miliardi totali di cui 30,5 miliardi aggiuntivi.

Le altre quattro macroaree di intervento sono «Infrastrutture per una mobilità sostenibile», con uno stanziamento di 27,8 miliardi, di cui 16 miliardi di fondi extra grazie al Recovery Plan Ue; «Istruzione e ricerca» con 19 miliardi, a cui si arriva solo grazie a 13 miliardi di finanziamenti addizionali delle sovvenzioni europee; «Parità di genere, coesione sociale e territoriale» con 17,2 miliardi di cui 12,4 aggiuntivi e «Salute», l'ultimo capitolo quanto a risorse dedicate, a quota 9 miliardi con 7 miliardi in più in arrivo grazie al Recovery. Su questo ultimo punto molto si dibatte, con Italia Viva che ne fa una bandiera, ritirando fuori l'arma del Mes contro l'esecutivo, che sul Fondo Salvastati, anche nella sua versione pandemica, ha sempre rischiato.

fch

(END) Dow Jones Newswires

January 06, 2021 02:09 ET (07:09 GMT)