La Banca d'Israele ha mantenuto invariati i tassi di prestito a breve termine per la quarta decisione consecutiva, come previsto lunedì.

Di seguito i punti principali della dichiarazione post-riunione della banca.

Per la dichiarazione completa, clicchi su: https://www.boi.org.il/en/communication-and-publications/press-releases/c27-11-23/

* La guerra sta avendo conseguenze economiche significative, sia sull'attività economica reale che sui mercati finanziari. C'è una grande incertezza riguardo alla gravità e alla durata prevista della guerra, che a sua volta influisce sull'entità dell'impatto sull'attività.

* L'economia israeliana è forte. In passato, ha dimostrato la sua capacità di riprendersi da periodi difficili. I vari indicatori economici dall'inizio della guerra, come previsto, hanno evidenziato un calo dell'attività economica, ma dopo alcune settimane di guerra, sembra che l'economia si stia riprendendo in alcune componenti dell'attività.

* L'inflazione si è moderata, ma è ancora al di sopra dell'intervallo target. Le aspettative e le previsioni di inflazione sono all'interno del range target.

* Dopo un forte deprezzamento dello shekel nelle prime settimane di guerra, c'è stato un forte apprezzamento e lo shekel si è rafforzato al di sotto del suo livello prebellico. Alla luce della recente volatilità del tasso di cambio, il deprezzamento dello shekel continua a rappresentare un rischio per la convergenza dell'inflazione verso l'intervallo target.

* Il Dipartimento di Ricerca della Banca d'Israele ha abbassato le sue previsioni di crescita e, secondo le sue stime, il PIL crescerà del 2% in ciascuno degli anni 2023 e 2024. La previsione presenta un livello di incertezza particolarmente elevato e include la valutazione che le spese governative dovute alla guerra ammonteranno a circa 160 miliardi di NIS. Il rapporto debito/PIL è previsto al 63 percento nel 2023 e al 66 percento nel 2024.

* Il volume di attività del mercato immobiliare continua a essere moderato e il settore sta incontrando difficoltà a causa della guerra. Negli ultimi 12 mesi, i prezzi delle case sono diminuiti dello 0,2%. La componente delle abitazioni occupate dai proprietari è diminuita dello 0,3 percento e il suo tasso di aumento annuale ha continuato a moderarsi, arrivando al 4,9 percento.

* In vista della guerra, la politica dei Comitati monetari si sta concentrando sulla stabilizzazione dei mercati e sulla riduzione dell'incertezza, oltre che sulla stabilità dei prezzi e sul sostegno dell'attività economica.

Il percorso dei tassi di interesse sarà determinato in base agli sviluppi della guerra e all'incertezza che ne deriva.

Nella misura in cui la recente stabilità dei mercati finanziari si consoliderà e l'ambiente dell'inflazione continuerà a moderarsi verso l'intervallo target, la politica monetaria potrà concentrarsi maggiormente sul sostegno dell'attività economica. (Compilato da Toby Chopra)