ROMA (MF-DJ)--La bolletta delle imprese è salita a 51 mld. Un aumento folle che non può essere arginato con ristori, ma deve essere affrontato con interventi strutturali coraggiosi altrimenti la frenata dell'economia sarà dolorosa. L'Ue deve rispondere al più presto allo shock energetico, acuito dalla guerra in Ucraina, stabilendo un tetto al prezzo del gas. Al Consiglio Ue, in programma oggi e domani a Bruxelles, il premier Mario Draghi deve insistere perché l'Unione europea vada in questa direzione, nonostante i tentennamenti di alcuni Paesi. Sul fronte interno, l'esecutivo deve guardare oltre il conflitto e puntare a produrre autonomamente più energia. Bisogna sbloccare subito gli oltre 400 impianti di energia rinnovabile fermi per la "folle" burocrazia italiana. Nessuna sorpresa dalla decisione di Vladimir Putin di chiedere il pagamento del gas in rubli, era "prevista" come risposta alle sanzioni, soprattutto al blocco dello Swift.

Parlando a Rtl 102.5, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, descrive un quadro generale in cui c'è "molta preoccupazione innanzitutto per chi sta vivendo" la guerra. Dal punto vista economico invece, l'Italia "stava gia' rallentando", e' ovvio che il conflitto sta incidendo in maniera "molto forte" sulle prospettive di crescita quest'anno. Ma Bonomi dice anche di essere ottimista. "Se saremo in grado e avremo la forza e il coraggio di fare le scelte necessarie per sostenere la crescita del Paese, allora sono ottimista. Se pero' faremo scelte di piccolo cabotaggio siamo destinati ad una frenata brusca e dolorosa che fara' molto male".

Il principale problema dell'industria italiana è la bolletta energetica: "e' passata da 8 miliardi nel 2019 a stimati 51 miliardi quest'anno. Non ci sono ristori che possono compensare questi 43 miliardi aggiuntivi che rappresentano quasi due manovre finanziarie. La strada non è il taglio dei 30 centesimi sulle accise per 30 giorni", ma bisogna fare interventi "strutturali e coraggiosi". Si può partire sbloccando "i 400 impianti di energia rinnovabile fermi per una folle burocrazia italiana".

Sul fronte europeo, "mi aspetto che il presidente Draghi cerchi di far passare la posizione che abbiamo la necessita' di un tetto europeo al prezzo del gas". Il costo dell'energia "e' a livelli folli e ingiustificati. E' in corso una speculazione fortissima". I tedeschi vogliono tenere una posizione "piu' morbida perche' sono piu' dipendenti di noi dal gas e carbone russo, pero' o giochiamo tutti nello stesso campo o non e' che l'impresa italiana puo' essere sempre la piu' penalizzata", ha puntualizzato Bonomi.

Confindustria appoggia pienamente il programma di sanzioni alla Russia, nonostante gli effetti sulle imprese. Le sanzioni "sono sempre un'arma a doppio taglio, pero' siamo totalmente allineati con la posizione del presidente del Consiglio. In questo momento dobbiamo prendere decisioni e mantenere la barra dritta sulle sanzioni che vengono decise, perche' auspichiamo che questa sia la strada che ci consenta di arrivare ad una soluzione diplomatica" del conflitto in Ucraina.

La richiesta di pagamento del gas russo in rubli, ha poi chiarito, "non preoccupa piu' di tanto, e' una mossa che era prevista, con il blocco dell'utilizzo delle valute estere, per poter sostenere il rublo. I contratti internazionali di fornitura del gas sono chiari, la valuta da utilizzare e' il dollaro. E' un altro braccio di ferro tra chi pone sanzioni e chi cerca di sostenere la sua economia messa a dura prova".

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March 24, 2022 06:02 ET (10:02 GMT)