ROMA (MF-DJ)--Il Superbonus 110% finisce sotto la lente della
Commissione banche che ha avviato un'indagine presso le gli 11 istituti di credito significativi.
L'indagine, spiega la Commissione, nasce a seguito di numerose
segnalazioni ed esposti ricevuti. L'ufficio di presidenza della
Commissione ha quindi deciso di inviare alle principali banche significant nazionali un questionario per verificare l'operativitá del settore. L'indagine conoscitiva avviata riguarda i crediti relativi al Superbonus 110% e ad altri bonus oggetto delle normative che si sono susseguite negli ultimi anni.
Attraverso la compilazione del questionario, le banche oggetto
dell'indagine - Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Iccrea, Mediobanca, Cassa Centrale Banca, Bper, B.Mps, Credem, B.P.Sondrio, B.Carige- piú la Cassa depositi e prestiti e le Poste I., dovranno fornire entro l'11 luglio dati e informazioni su base trimestrale dei crediti acquisiti, riportando, ad esempio, il numero di richieste ricevute, annullate e erogate nonchè i tassi di sconto applicati e le tempistiche registrate.
Grazie al sistema di segnalazione attivo presso la Commissione banche,
"abbiamo riscontrato un significativo peggioramento dei tassi di sconto
applicati alla cessione dei crediti e una forte riluttanza da parte degli
istituti bancari ad accogliere le pratiche presentate. Abbiamo ritenuto,
pertanto, imprescindibile un approfondimento del fenomeno", ha dichiarato
la presidente, Carla Ruocco. "L'obiettivo è vigilare ed esaminare
attentamente le procedure messe in atto per l'erogazione del credito
comprese quelle di calcolo delle soglie dei tassi. Sono sicura che questa
indagine sará determinante per fotografare la situazione attuale e
avviare apposite audizioni o proposte legislative in Parlamento".
Le criticitá relative al Superbonus 110% continuano ad alimentare il
dibattito sull'opportunitá di rivedere la misura. Confartigianato ha
lanciato un allarme sui rischi per le imprese derivanti dall'eventuale
mancato incasso dei 5,2 miliardi di crediti fiscali: si perderebbero
47 mila posti di lavoro. A fronte dei 5,175 miliardi di euro incagliati nei cassetti fiscali delle imprese - di cui 3,684 miliardi (il 71,2%) per il Superbonus e 1,491 miliardi (28,8%) per gli altri bonus edilizi - la loro inesigibilitá costerebbe la perdita di 46.912 addetti nelle micro e
piccole imprese, è la denuncia dell'associazione. In questo modo si
ridurrebbe del 40% l'aumento di occupazione creato nel settore delle
costruzioni nell'ultimo anno, pari a 116 mila unitá posti di lavoro in
piú tra il primo trimestre 2021 e il primo trimestre 2022, equivalente ad
un ritmo di crescita del +8,4%, il doppio rispetto al totale dell'economia (+4,1%).
Quanto al dibattito politico, la volontá di una larga fetta della
maggioranza di modificare il Superbonus e addirittura non prorogarlo,
viene visto dai 5S come un'offensiva al Movimento. "Prosegue un attacco al M5S: è chiaro che alcune nostre battaglie come il salario minimo, il
reddito di cittadinanza il sottosegretario all'Interno dei 5S, Carlo
Sibilia, sottolineando come "anche se c'è chi vuole cacciarci dalla
maggioranza, noi restiamo al governo". Gli attacchi quotidiani al
Superbonus, così come al reddito di cittadinanza, proprio "dal governo
stesso" sono "provocazioni non aiutano la tenuta" dell'esecutivo, ha
affermato il ministro 5S dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli.
vs
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June 30, 2022 09:01 ET (13:01 GMT)