ROMA (MF-DJ)--Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nel

primo semestre del 2021 sono state 3.323.000, con un aumento rispetto allo stesso periodo del 2020 (+23%) dovuto principalmente alla crescita

iniziata a marzo 2021. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sul

precariato dell'Inps.

Negli ultimi mesi, rileva inoltre l'Inps, si è fortemente intensificato il processo di riassorbimento dalla cassa integrazione: a marzo i lavoratori in Cig risultavano ancora poco meno di 2 milioni con una

media pro capite di 75 ore (nel mese osservato); a giugno risultavano scesi poco sotto il milione, con una media pro capite di 65 ore. A giugno del 2020 i lavoratori in Cig risultavano oltre 3 milioni.

Tornando alle assunzioni, l'aumento ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però piú accentuato per le assunzioni di contratti stagionali (+68%) e in somministrazione (+34%); pressochè stabili risultano invece le assunzioni a tempo indeterminato (+2%).

Le trasformazioni da tempo determinato nei sei mesi del 2021 sono

risultate 214.000, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2020

(-21%); nel secondo trimestre 2021 si sono registrate comunque variazioni

positive. Nello stesso periodo le conferme di rapporti di apprendistato

giunti alla conclusione del periodo formativo risultano essere aumentate

del +21%.

Le cessazioni nel primo semestre del 2021 sono state 2.397.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-3%). Risultano in flessione le cessazioni dei contratti intermittenti (-21%), dei contratti a tempo determinato e stagionali (-11%); per i contratti a tempo indeterminato nei mesi di gennaio e febbraio si è registrata una riduzione del 32%, mentre da marzo si ha un'inversione parallela a quanto registrato per le assunzioni. I licenziamenti economici relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato (anche se ancora bloccati, salvo particolari fattispecie) nel secondo trimestre del 2021 sono aumentati del 29% rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente; maggiore risulta l'incremento dei licenziamenti disciplinari: +67%. Comunque, le cessazioni per dimissioni costituiscono la tipologia di cessazioni che ha evidenziato nel medesimo periodo l'incremento piú consistente (+91%).

Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di

assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi, ha risentito per larga

parte del 2020 delle conseguenze dell'emergenza sanitaria presentando un

andamento negativo fino a settembre, un lieve recupero nei mesi di ottobre e novembre, ritornando poi a risultare negativo nei mesi invernali fino a febbraio 2021. Da marzo si ha il ritorno alla crescita, rafforzatasi mese dopo mese tanto che a giugno 2021 si registrano 677.000 posizioni di lavoro in piú rispetto al giugno 2020, con un saldo positivo

generalizzato a tutte le tipologie contrattuali.

In particolare, per il tempo indeterminato la variazione positiva è

pari a 178.000 unitá mentre tutte le altre tipologie contrattuali

evidenziano una variazione complessiva pari a quasi 500.000 unitá. Confrontando la situazione a giugno 2021 con il giugno 2019 (quindi con il momento di picco pre-pandemico dell'occupazione dipendente) si registra un saldo decisamente positivo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato (+419.000: si sommano risultati positivi sia per la prima che la seconda annualitá considerata) mentre per i restanti contratti, nonostante il forte recupero degli ultimi mesi, rispetto al giugno 2019 si registra una variazione ancora modestamente negativa (-41.000).

rov

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September 16, 2021 09:03 ET (13:03 GMT)