ROMA (MF-DJ)--In Italia l'etá pensionabile aumenterá dai 62 anni del

2020 (con Quota 100) a 71 anni per la generazione che accede adesso al mercato del lavoro. E' quanto emerge dal rapporto "Pensions at Glance 2021" dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). L'Italia si posiziona tra i Paesi con età pensionabile più elevata, come la Danimarca (74 anni), l'Estonia (71 anni) e i Paesi Bassi (71 anni), contro una media Ocse di 66 anni.

Anche a livello di spesa per pensioni l'Italia è al top. La spesa pensionistica pubblica, infatti, si colloca al secondo posto tra le piu' alte dei Paesi dell'Ocse, pari al 15,4% del Pil nel 2019.

L'invecchiamento della popolazione in Italia, spiega l'Ocse sara' rapido e nel 2050 ci saranno 74 persone di eta' pari o superiore a 65 anni ogni 100 persone di eta' compresa tra i 20 e i 64 anni, tra i rapporti piu' alti. Negli ultimi 20 anni, la crescita dell'occupazione, anche attraverso carriere piu' lunghe, ha compensato piu' della meta' della pressione dell'invecchiamento demografico sulla spesa pensionistica in Italia. Ciononostante, quest'ultima e' aumentata del 2,2% del Pil tra il 2000 e il 2017.

Il reddito medio degli ultrasessantacinquenni è simile a quello della

popolazione totale, mentre è inferiore in media del 12 % rispetto alla zona Ocse e del 15 % rispetto all'Italia di 20 anni fa. Tuttavia, la disparità di reddito e il tasso di povertà di reddito relativo tra gli anziani si sono allineati al valore mediano dei Paesi dell'Ocse, a seguito del notevole calo del tasso di povertà in età avanzata registrato in Italia negli ultimi decenni.

Per i lavoratori autonomi si prospetta un futuro con pensioni piu' basse del 30% rispetto a quelle di un dipendente con la stessa anzianita' contributiva. Le pensioni future saranno più elevate per i lavoratori con una carriera senza interruzioni, inferiori per gli altri.

gug

guglielmo.valia@mfdowjones.it

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December 08, 2021 09:03 ET (14:03 GMT)