ROMA (MF-DJ)--Anche la quinta votazione per il presidente della

Repubblica si è chiusa con una fumata nera. Gli astenuti sono stati 406

e le schede bianche 11. Il nome piú votato è stato quello della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati con 382 voti, seguita da Sergio Mattarella con 46 voti. Alle 17h00 avrá luogo la sesta votazione.

Casellati, nome avanzato dalla coalizione di centrodestra a seguito di un vertice che ha avuto luogo stamattina alla Camera, non ha quindi superato il quorum pari a 505 voti necessario all'elezione. La presidente del Senato, con 382 preferenze, si è fermata ben al di sotto della soglia fissata dalla coalizione per riproporla nella seconda votazione del pomeriggio, ovvero 400 voti. In effetti, all'appello mancherebbero 71 voti di centrodestra che non sono andati alla candidata. Gli occhi sono ora puntati proprio sulla coalizione guidata da Lega-Forza Italia e Fratelli d'Italia che in questo momento sono riuniti in un vertice alla Camera. Sulla base dei risultati della quinta votazione e dei voti che ha preso Casellati, la coalizione si dovrà confrontare per capire quale strategia adottare nella sesta votazione che partirà alle 17h00.

"Noi abbiamo fatto una proposta, la massima possibile dopo Mattarella, che ha piú volte ribadito che non sará disponibile a una ricandidatura", ha detto il leader della Lega mentre era in corso la quinta votazione aggiungendo che la candidatura di Elisabetta Casellati "è quella in assoluto la piú alta, la meno politica, che ottenne il 75% dei voti per fare il presidente del Senato. E' il massimo che la Repubblica possa mettere a disposizione, e che potrebbe essere storicamente il primo presidente della Repubblica donna. Non l'abbiamo candidata in quanto donna - ha precisato - ma in quanto figura istituzionale, valido professionista e servitore dello Stato".

"Da cittadino italiano sono deluso dalla fuga della sinistra, che diserta il voto e diserta anche le riunioni di maggioranza. Speriamo che non sia la giornata della diserzione: proporrò di incontrarci prima del secondo voto", ha proseguito Salvini facendo riferimento al vertice da lui stesso convocato per questa mattina utile, secondo il numero uno della Lega, per un confronto con la coalizione guidata da Enrico Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza.

La coalizione di centrosinistra ha definito la convergenza del centrodestra sul nome di Casellati un "grave" errore e ha spiegato come contro questa mossa l'astensione sia stato lo strumento migliore da adottare. "Il centro destra continua a gestire irresponsabilmente il piú importante passaggio democratico e costituzionale rappresentato dall'elezione del presidente della Repubblica. Consideriamo la unilaterale candidatura della seconda carica dello stato, peraltro annunciata a un'ora dalla quinta votazione, un grave errore", hanno affermato il segretario del Pd, il leader del M5S e il leader di Leu aggiungendo che "per il rispetto che si deve alle istituzioni, oggi esprimeremo un voto di astensione nella formula 'presente non votante'". Un incontro che però Salvini continua a chiedere a gran voce. "Se non ci si parla, si fugge e non si vota, la situazione non si risolve", ha detto Salvini nella sua conferenza stampa rivolgendosi al centrosinistra che però sembra non voler sottoporsi alle 'candidature forzate' avanzate dal fronte centrista. Almeno, questo è quello che ha detto il leader del M5S. " Non è possibile candidare la seconda carica dello Stato senza condivisione. Noi non partecipiamo a questi atti di forza, sulle spalle della cariche istituzionali ed è la ragione per cui abbiamo deciso di astenerci. Non possiamo procedere con questi strappi, non partecipiamo ad una forzatura istituzionale e invitiamo il centrodestra a farsi un esame di coscienza", ha detto Conte sottolineando che "sono 3 giorni che lavoriamo ad un metodo che è anche difficile definire. Noi non partecipiamo ad una conta". L'ex premier ha poi voluto smentire alcune ricostruzioni di stampa sul suo conto. "Hanno scritto che ieri sono sparito dai radar per quattro ore. Ho fatto telefonate con i leader. Non ho fatto nè inciuci nè caminetti. Ho messo a disposizione le mie modeste capacitá di mediazione per trovare una soluzione", ha precisato.

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2815:26 gen 2022


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January 28, 2022 09:27 ET (14:27 GMT)