ROMA (MF-DJ)--"Abbiamo chiesto al Governo un salto di qualità sui
contenuti. Il premier ci ha risposto sfidandoci in Aula sui responsabili.
Gli abbiamo chiesto di cambiare politica, lui ha scelto di cambiare
maggioranza". Sintetizza cosi' il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, la
crisi in atto, dopo le dimissioni delle ministre di Iv.
Nella sua Enews, Renzi sottolinea di essere "convinto che sulla sanità,
sull'economia, sulla scuola le cose non vadano come potrebbero. Penso che
si debba fare un salto di qualità. Se il Governo non vuole, io preferisco
essere insultato ma separare le mie responsabilità da quelle di chi dice
che va tutto bene". Sul Recovery Plan, sulla scuola, sul debito, sul
reddito di cittadinanza, sulle infrastrutture, continua, "noi possiamo
rinunciare alle nostre poltrone non alle nostre idee. Il giorno in cui
rinuncerò a fare una battaglia per convenienza personale vivrò più
tranquillo ma non sarò più io. Credetemi: le richieste he abbiamo fatto al
Governo sono puro buon senso. Se ci dicono di no per fare un'altra
maggioranza si prenderanno questa responsabilità: noi ci terremo la nostra
libertà".
Il leader di Iv sottolinea che sono tanti i punti decisivi di rottura
con il Governo, "ma su tutti, il Mes. Noi chiedevamo più soldi per la
sanità, attivando il Mes. Il premier ha voluto la conta in Aula. La
mancata attivazione del Mes sarà pagata dai dottori, dai ricercatori, dai
malati e dalle loro famiglie. E da chi potrebbe beneficiare dei capitoli
di spesa che l'attivazione del Mes permetterebbe di aumentare:
infrastrutture, cultura, turismo".
In merito alla conta in Aula e alla possibilita' che Conte riesca a
trovare il gruppo di responsabili che lo sostengano, Renzi sottolinea che
"i giornali dicono che il premier ha già in tasca i numeri. Alla Camera
sì, li aveva anche prima. Al Senato non sappiamo ancora se ci saranno 161
voti a favore. Nel caso, la democrazia parlamentare avrà prodotto la terza
diversa maggioranza in tre anni con lo stesso Premier. Vedremo se, come
dicono, arriva a Quota 161. Noi abbiamo posto dei problemi di merito, non
possiamo adesso far finta di niente".
Renzi, infatti, ribadisce che "vogliamo un governo più forte, più soldi
alla sanità, maggiore centralità della scuola, sblocco dei cantieri per
dare lavoro e non sussidi, una giustizia garantista, più trasparenza negli
acquisti dell'emergenza, assegnazione della delega ai servizi segreti. Su
questi temi il premier non ha dato risposte, ma ha scelto di farsi
sostenere da un'altra maggioranza. E noi abbiamo rinunciato ai nostri
posti. Sono orgoglioso e fiero di questa battaglia. Sarà più chiaro nei
prossimi mesi perché abbiamo chiesto di difendere la democrazia, di
smuoverci dall'immobilismo, di scrivere bene il Recovery Plan. Chi oggi
non ci dà ascolto domani si renderà conto di come questa battaglia fosse
una battaglia degna di essere vissuta. Più ci insultano convinti di farci
cambiare idea, più mi convinco che ci sono certi valori ai quali non è
possibile rinunciare. Siamo lottando per la dignità dell'Italia, non ci
fermeranno hashtag e fake news", conclude.
liv
(END) Dow Jones Newswires
January 15, 2021 09:02 ET (14:02 GMT)