ROMA (MF-DJ)--Un calo del 50% del flusso di gas dalla Russia, compensato in parte dal Nord Europa, e dell'8% negli stoccaggi rispetto allo scorso anno. E' questo il prezzo che l'Italia sta pagando in termini di forniture per la crisi Ucraina secondo un analista di mercato di Gazprom.
"I flussi di gas al punto di ingresso di Tarvisio sono stati finora in
media poco piú di 45 milioni di metri cubi(mmc)/giorno nel 2022, il che
rappresenta una diminuzione di circa 25 milioni di metri cubi/giorno
rispetto ai primi cinque mesi dello scorso anno", scrive su Linkedin Yakov Grabar, gas market analyst di Gazprom, in un report di tre giorni fa corredato di grafici, e "le importazioni fino al punto sono ulteriormente diminuite a 35 milioni di metri cubi/giorno nelle ultime due settimane".
"Se i player hanno fatto ricorso alle importazioni da NWE solo
sporadicamente nel corso del 2021, quest'anno Passo Gries si è
trasformato in una sorta di rotta di approvvigionamento di carico di base
verso l'Italia", mette in evidenza l'analista, "il che non dovrebbe
sorprendere, dal momento che non c'è quasi alcuna possibilitá per gli
importatori italiani di aumentare sostanzialmente gli afflussi da altre
fonti di gasdotti. I flussi dall'Algeria e attraverso il TAP sono giá
stati massimizzati dall'inizio dell'anno".
"I bassi livelli di gas immagazzinato nelle strutture sotterranee del
Paese (49% il 28 maggio 2022 contro il 57% alla stessa data nel 2013-2021) contribuiranno probabilmente a una maggiore domanda di volumi russi", conclude Grabar.
gug/rov
guglielmo.valia@mfdowjones.it
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June 02, 2022 11:56 ET (15:56 GMT)