ROMA (MF-DJ)--Di fronte a una curva epidemiologica che continua a salire e potrebbe raggiungere il picco durante queste vacanze natalizie, il governo sta valutando l'ipotesi di rivedere le regole sulla quarantena per chi ha già ricevuto la terza dose di vaccino contro il Covid-19.

Con la variante Omicron stanno aumentando i positivi e di conseguenza aumenta esponenzialmente il numero di italiani in quarantena e il rischio è che il Paese di qui a una o due settimane si paralizzi. Di fronte a questa eventualitá, le Regioni, a cominciare da quelle governate da presidenti leghisti, pressano il governo affinchè riveda le regole della quarantena. Massimiliano Fedriga, Luca Zaia, Attilio Fontana e Giovanni Toti, presidenti di Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia e Liguria, tra le regioni piú colpite dal contagio, spingono compatti nella stessa

direzione: non si possono sottoporre a quarantena asintomatici e negativi

venuti in contatto con un positivo. "Abbiamo fatto una riflessione col

ministro Speranza sul numero di persone in quarantena - dice il

commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo - gli scienziati stanno

studiando come rivedere le regole". Il Comitato tecnico-scientifico è

stato convocato domani per esprimere un parere. La decisione dovrebbe

arrivare prima della ripresa della scuola per difendere le lezioni in

presenza. "Valutare se sia opportuna l'eventuale rideterminazione del

periodo di quarantena per i soggetti che hanno giá ricevuto la dose

booster": è questo il quesito che il governo ha posto al Comitato tecnico

scientifico convocato per domani.

"Rivedere le regole, in particolare per chi ha ricevuto la terza dose,

è ragionevole", dice Zaia. "Garantire massima sicurezza ma senza bloccare

il Paese", conferma Fedriga. Ma non soltanto dai territori si avverte

questa urgenza. Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori di Forza

Italia, rafforza il concetto: "La quarantena per i vaccinati con terza

dose che entrano in contatto con un positivo non ha senso. E fará saltare

i servizi essenziali". Insomma, il timore è che, a questo ritmo, manchino

all'appello dipendenti degli ospedali come dei supermercati. In attesa del parere del Cts, dal ministero della Salute sia il sottosegretario

Pierpaolo Sileri che il consigliere scientifico Walter Ricciardi frenano.

"La revisione è necessaria, ma con Omicron circola anche Delta,

responsabile di quasi tutti i ricoveri. Basiamoci sui dati scientifici,

non sulle sensazioni". E i dati, terminata la due giorni festiva, tornano

a essere preoccupanti: 30.810 i positivi nelle ultime 24 ore, il 9% dei

tamponi processati. Aumentano ancora i ricoveri: nelle terapie intensive

il 12% dei letti è occupato.

Nonostante ciò, la linea dell'esecutivo rimane quella della "massima fermezza". Lo stesso coordinatore del Cts Franco Locatelli si sarebbe mostrato scettico rispetto alla possibilitá di un allentamento. "Il 78% dei cittadini è vaccinato con due dosi, il 10% circa, non ne ha avuta alcuna, il 30 ha giá avuto la terza dose di richiamo. Una differenziazione a questo punto va fatta: per chi ha il booster si può prevedere una quarantena inferiore ai sette giorni", ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in un'intervista al Corriere della Sera. "Per chi non è vaccinato la quarantena è di 10 giorni. Per chi ha giá fatto due dosi è di 7. Non saremmo credibili nell'invitare a fare il richiamo se non fossimo convinti che il booster dá una maggiore protezione", ha aggiunto Costa sottolineando che "i contagi aumentano ma le conseguenze sono meno gravi. E gli scienziati ci dicono che è minore anche la possibilitá di morire o finire in terapia intensiva, ma anche di contrarre la malattia. E poi i dati vanno letti bene".

Anche per il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, sarebbe "sensato" ridurre il periodo di quarantena e isolamento per chi si è sottoposto alla dose booster del vaccino. "Aspettiamo il parere del Cts, perchè ogni scelta deve avere basi scientifiche e contare su dati che garantiscano la sicurezza. Ma appare sensato ridurre quarantena e isolamento", ha affermato a Mattino Cinque il sottosegretario alla Salute, aggiungendo che "oggi si fa molta confusione quando si dice riduciamo, attenzione dividiamolo per categorie: c'è chi è positivo e deve fare l'isolamento, poi si può essere asintomatici e sintomatici, invece un contatto stretto deve andare in quarantena. L'ideale sarebbe, sulla base dell'evidenza scientifica, ridurre entrambe ma in maniera che possa essere sicuro per la popolazione".

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2811:07 dic 2021

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December 28, 2021 05:08 ET (10:08 GMT)