MILANO (MF-DJ)--Oltre 2 miliardi di metri cubi di gas in tre mesi. A tanto ammontano i volumi complessivamente transitati in Italia - su un totale di quasi 3 consegnati, oltre che nella penisola, anche in Grecia e Bulgaria -, attraverso il Tap (Trans Adriatic Pipeline), il gasdotto che trasporta in Europa il gas proveniente dal maxi giacimento di Shah Deniz, nel settore azero del Mar Caspio.

Un risultato che, aggiunto ai numeri assicurati dal Tap lo scorso anno, colloca stabilmente l'Azerbaijan tra i primi tre fornitori dell'Italia, alle prese con la necessità di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento dopo la decisione della Russia di tagliare le forniture di gas verso l'Europa e il nostro Paese, si legge sul Sole 24 Ore.

Nel corso del 2022, come si ricorderà, il Tap ha trasportato in Italia oltre 10 miliardi di metri cubi di gas, ben 3 in più rispetto al 2021.

Flussi consistenti, dunque, che hanno coperto il 15% dei consumi registrati dal nostro Paese lo scorso anno (69,9 miliardi di metri cubi, soddisfatti per oltre il 50% dai volumi arrivati da Sud, Africa e rotta azera per l'appunto). L'Azerbaijan si è quindi rivelato un fornitore strategico per la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività europea. Un'affidabilità certificata anche dai numeri complessivi, dal momento che, dall'inizio delle operazioni commerciali (fine 2020), sono stati trasportati nel Vecchio Continente oltre 22 miliardi di metri cubi di gas, di cui oltre 18,5 miliardi di metri cubi in Italia.

Un apporto significativo, quindi, che è stato reso possibile da un doppio binario: da un lato, portando a regime gli impegni di trasporto dei contratti a lungo termine, e, dall'altro, facendo leva sulle condizioni operative del gasdotto e del gas trasportato (potere calorifico, pressione, condizioni ambientali ecc.), per massimizzare anche la capacità offerta al mercato attraverso le aste a breve termine. Una tendenza proseguita anche nel primo trimestre di quest'anno, che ha registrato il 14% in più nei volumi di gas consegnato rispetto alla capacità nominale di base.

Quanto ai piani di espansione, la capacità di Tap può salire fino a oltre 20 miliardi di metri cubi all'anno mediante investimenti che, senza posare una nuova tubazione, aumentano solo la potenza di compressione del gas in Grecia ed Albania, e prevedono interventi minimi in Italia, senza necessità di allargare il perimetro dell'attuale terminale di ricezione di Melendugno. La prima fase vincolante del processo di potenziamento del gasdotto si è conclusa con successo a fine gennaio con la valutazione delle offerte ricevute pari a 1,2 miliardi di metri cubi all'anno in più per consegne dal 2026 a dicembre 2028 e, in una seconda tranche, da ottobre 2026 a settembre 2033. Il primo potenziamento dell'infrastruttura sarà quindi realizzato entro la fine del 2025. E, di quei primi 1,2 miliardi, un miliardo sarà indirizzato all'Italia e i restanti 200 milioni verso l'Albania.

Nella seconda fase vincolante del secondo semestre 2023, Tap potrebbe poi ricevere ulteriori richieste di capacità fino al possibile raggiungimento di oltre 20 miliardi di metri cubi all'anno, con completamento degli investimenti necessari entro il 2027, entro la deadline fissata dal RePowerEu, il piano con cui l'Europa punta ad azzerare la dipendenza energetica dalla Russia. E nel quale è stata ribadita la strategicità del progetto dopo la firma, lo scorso luglio, a Baku, la capitale azera, di un protocollo d'intesa tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente della Repubblica dell'Azerbaijan, Ilham Aliyev.

cos


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April 11, 2023 03:37 ET (07:37 GMT)