Sebbene la storia non sempre si ripeta allo stesso modo, essa rappresenta una guida preziosa per comprendere l'attuale movimento tettonico e le sue potenziali implicazioni.

Il seguente grafico mostra le prospettive per i tassi di interesse nel maggio 2024. Come si può notare, per tutta la seconda metà del 2023 le previsioni erano chiaramente al ribasso. Le cose sono poi cambiate quando l'inflazione ha iniziato a stabilizzarsi su livelli ben superiori all'obiettivo del 2%. Di conseguenza, in Inghilterra, negli Stati Uniti, nell'Eurozona e, più recentemente, anche in Svizzera, i livelli attesi dei tassi di interesse sono aumentati costantemente.

Fonte: Bloomberg

Negli Stati Uniti, ad esempio, il livello previsto per i Fed Funds a fine anno è del 5,08%, rispetto all'attuale 5,50%, che nella migliore delle ipotesi corrisponderebbe a un taglio dei tassi.

Fortunatamente, la pubblicazione del Core PCE, la misura dell'inflazione preferita dai membri della Federal Reserve statunitense, è risultata in linea con le aspettative, con un +0,3% in termini mensili e un +2,8 in termini annuali. La spesa personale negli Stati Uniti continua a diminuire, segno che l'economia sta rallentando un po'. E, ricordandoci che nell'attuale clima le cattive notizie sono buone, è bastato questo per far colare a picco i rendimenti obbligazionari. Di conseguenza, il decennale statunitense è tornato in pista al 4,52%, mentre l'omologo europeo è al 2,67%. Fin qui tutto bene. Tuttavia, per scrupolo, staremo attenti a un possibile punto di svolta quando i timori di inflazione lasceranno il posto a quelli di recessione, con il corollario di un abbassamento delle previsioni sugli utili. Ma questa è un'altra storia.