MILANO (MF-DJ)--Il prezzo del petrolio è di nuovo, con il barile di greggio europeo che ha nuovamente superato i 130 dollari al barile.

Ieri i prezzi sono aumentati di quasi il 4% dopo che gli Stati Uniti hanno vietato le importazioni di greggio russo.

ANZ osserva che gli Stati Uniti hanno importato 670.000 barili al giorno di prodotti petroliferi dalla Russia nel 2021, ma ritiene che dovrebbero essere in grado di compensare questo con un maggiore acquisto da altri Paesi e modifiche agli input di raffineria.

Inoltre, la major petrolifera Shell ha anche affermato che smetterà di acquistare greggio russo sul mercato spot e non rinnoverà i contratti a termine, "il che potrebbe aumentare la carenza di forniture", aggiunge ANZ.

Anche il Regno Unito ha annunciato che metterá "gradualmente" fine all'import di prodotti energetici russi.

Nessuna decisione ufficiale è ancora arrivata dall'Europa, la regione economica più dipendente dagli idrocarburi russi.

La Russia esporta circa 7 milioni di barili al giorno di greggio e prodotti petroliferi.

Se tutte le esportazioni di petrolio della Russia fossero bloccate dai mercati globali, gli analisti hanno affermato che i prezzi potrebbero salire a 200 dollari al barile, mentre il vice primo ministro russo ha affermato che il petrolio potrebbe salire a oltre 300 dollari.

"Non c'è capacità al mondo in questo momento che possa sostituire 7 milioni di barili di esportazioni", ha detto ai giornalisti il segretario generale dell'OPEC Mohammad Barkindo in una conferenza a Houston.

"I mercati hanno già scontato una significativa interruzione delle esportazioni petrolifere russe", ha affermato in una nota l'analista di materie prime della Commonwealth Bank Vivek Dhar, indicando come le sanzioni alle banche russe abbiano già colpito la finanza commerciale.

lus


(END) Dow Jones Newswires

March 09, 2022 02:16 ET (07:16 GMT)