ROMA (MF-DJ)--"La regola del debito pubblico è obsoleta". Lo ha detto a un gruppo di giornali europei tra cui Repubblica il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, a qualche ora dal prossimo Ecofin, in cui la Francia avrà un ruolo di indirizzo in virtù della presidenza di turno del Consiglio Ue.

"Stiamo uscendo dalla crisi economica e noi europei dovremmo essere orgogliosi di come l'abbiamo affrontata insieme", ha proseguito il ministro sottolineando come "il modo in cui abbiamo gestito la precedente crisi finanziaria ha prodotto meno crescita, più debito pubblico e più disoccupazione. È stato un fallimento, ma abbiamo imparato la lezione. E questo dimostra che l'Europa è diventata una potenza politica. Ora dobbiamo porre fine al "whatever it takes" e avere un approccio su misura per sostenere gli ultimi settori ancora in sofferenza".

"La questione della frugalità o non frugalità è un dibattito superato. Non dobbiamo chiederci se "spendere di più o di meno", ma trovare il giusto equilibrio tra gli investimenti necessari per affrontare le sfide del ventunesimo secolo, come già fanno la Cina e gli Stati Uniti, e la necessità di tornare a finanze pubbliche sane. Anche nel programma del nuovo governo olandese -ha spiegato- viene resa chiara la necessità di investire di più".

"Nella definizione di Patto di Stabilità e di crescita vorrei insistere sulle parole. Comincerei da Patto: non c'è unione monetaria senza regole comuni. La seconda parola, dal mio punto di vista, non è stabilità ma crescita. Non possiamo accontentarci dei livelli di crescita che avevamo prima della crisi. Perché gli Stati Uniti dovrebbero avere un tasso di crescita medio del 2,5%, mentre l'Europa sarebbe condannata a ridursi all'1,2%? Secondo me la risposta è semplice: innovazione, innovazione e ancora innovazione. Infine, la terza parola è stabilità: abbiamo bisogno di regole sul deficit pubblico a cui tutti gli stati membri devono attenersi", ha precisato Le Maire.

Nel suo insieme, il Patto di Stabilità non è obsoleto, "ma la regola del debito pubblico è obsoleta. Prima della crisi c'era un divario di quasi 40 punti di Pil tra stati più e meno indebitati dell'eurozona. Oggi alcuni hanno raggiunto un livello di debito pubblico del 168%, mentre altri sono rimasti intorno al 60-65%. Ciò significa che c'è un divario del 100%. Le regole devono essere basate sulla realtà, non sui sogni".

Emmanuel Macron e Mario Draghi hanno aperto il dibattito con un testo comune: "la sospensione del Patto è attiva fino a fine 2022. C'è tempo per avere una discussione molto pragmatica con una priorità: assicurare un alto livello di crescita dopo la crisi".

Durante l'Ecofin si parlerà anche dei prezzi dell'energia, "spiegano più della metà dell'inflazione nell'eurozona, minano la competitività delle imprese e limitano il potere d'acquisto dei consumatori".

Quanto a manovre geopolitiche dietro ai rincari, in particolare della Russia, "Putin può fare i suoi giochi con l'Europa perché dipendiamo troppo dal gas che fornisce la Russia. Se vogliamo essere più indipendenti, dobbiamo investire nella nostra produzione di energia a bassa emissione di CO2".

Alla domanda se l'eventuale uscita di Mario Draghi dal governo è motivo di preoccupazione, "Mario è un amico, ho lavorato molto bene con lui quando era presidente della Bce. Ha giocato un ruolo decisivo nella ripresa dell'economia italiana, prendendo le decisioni giuste per il popolo italiano. Ma spetta al popolo italiano decidere il futuro di Mario Draghi. Ho visto che si è definito come un "nonno". Direi che è un grande nonno europeo", ha concluso Le Maire.

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January 17, 2022 02:11 ET (07:11 GMT)