LONDRA (Reuters) - Le donne dovranno rappresentare almeno il 40% dei membri senza incarichi esecutivi nei consigli di amministrazione delle grandi società dell'Unione europea a partire dalla metà del 2026.

È quanto stabilito da una direttiva approvata oggi.

Nel caso in cui due candidati per un posto siano ugualmente qualificati, la priorità deve essere data al sesso sottorappresentato, secondo quanto previsto dal regolamento. Le sanzioni per la mancata osservanza possono essere una multa o l'annullamento della nomina dell'amministratore contestato.

Gli Stati Ue hanno già approvato la nuova direttiva e le aziende con meno di 250 dipendenti saranno esentate.

"Dopo dieci anni dalla proposta da parte della Commissione europea, ora avremo una legge Ue per rompere il soffitto di cristallo nei consigli di amministrazione delle società quotate", ha detto Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha proposto le nuove normative.

"Ci sono molte donne qualificate per le posizioni di vertice  e con la nostra nuova direttiva europea faremo in modo che abbiano una reale possibilità di ottenerli", ha aggiunto. 

L'Ue ha detto che questa azione è necessaria poichè meno di uno su dieci dei membri dei consigli di amministrazione o dei Ceo delle grandi società quotate in borsa sono donne.

Le società quotate dovranno riferire annualmente in merito alla rappresentanza di genere nei propri consigli di amministrazione. Se non raggiungono gli obiettivi, dovranno illustrare come intendono raggiungerli.

"Stiamo eliminando uno dei principali ostacoli che le donne incontrano per ottenere i 'top jobs': le reti informali maschili", ha detto Evelyn Regner, parlamentare austriaca di centro-sinistra, che figura tra le relatrici della proposta. 

"D'ora in poi, la competenza conterà più che mai in una procedura di selezione, così come la trasparenza", ha detto Regner.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Giselda Vagnoni)