BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea ha raggiunto un accordo su nuove regole volte a ripartire in modo più equo i costi e il lavoro di accoglienza dei migranti e a limitare il numero di persone in arrivo.

Le misure riguardano lo screening dei migranti irregolari che arrivano nell'Unione, le procedure per la gestione delle domande di asilo, le regole per determinare quale Paese Ue sia responsabile della gestione delle domande, e le modalità di gestione delle crisi.

Gli arrivi di migranti nell'Unione europea sono in calo rispetto al picco del 2015, quando erano più di 1 milione, ma sono aumentati costantemente da un minimo nel 2020 per toccare i 255.000 ingressi quest'anno fino a novembre. Oltre la metà delle persone ha attraversato il Mediterraneo per recarsi dall'Africa in Italia o a Malta.

I precedenti tentativi di ripartire la responsabilità di accoglienza dei migranti sono falliti perché i Paesi Ue dell'Est, in particolare, non erano disposti ad accogliere persone arrivate in Grecia, Italia e altri Paesi.

Con il nuovo sistema, i Paesi che non si trovano al confine potranno scegliere se accettare i rifugiati o contribuire a un fondo Ue.

Il sistema di screening previsto cercherà di distinguere tra chi ha bisogno di protezione internazionale e chi non ne ha.

Alle persone la cui domanda di asilo ha scarse probabilità di essere accolta - come quelle provenienti dall'India, dalla Tunisia o dalla Turchia - potrà essere impedito l'ingresso nell'Ue e potranno essere trattenute al confine, così come le persone considerate una minaccia per la sicurezza.

Le organizzazioni per i diritti dei rifugiati hanno detto che questo provvedimento creerà una sorta di campo di prigionia alle frontiere dell'Unione.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei, Francesca Piscioneri)