PRAGA (Reuters) - I ministri degli Esteri dell'Unione europea potrebbero concordare di sospendere l'accordo di facilitazione dei visti con Mosca, obbligando i cittadini russi ad attese più lunghe e a costi maggiori per l'ottenimento del visto.

Lo hanno riferito alcuni diplomatici, con il blocco che rimane diviso sull'imposizione di un vero e proprio divieto di viaggio nell'Ue.

Germania e Francia hanno avvertito che sarebbe controproducente vietare i viaggi ai comuni cittadini russi - una mossa sostenuta da Kiev come risposta all'invasione russa e appoggiata da alcuni membri dell'Unione - e che la sospensione dell'accordo rappresenta un compromesso che potrebbe essere raggiunto durante la riunione dei ministri di due giorni a Praga.

"La sospensione dell'accordo di facilitazione è quasi certa", ha detto un alto diplomatico dell'Unione europea.

La ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, ha sostenuto la necessità di non eccedere. "È fondamentale non punire i dissidenti che cercano di lasciare la Russia", ha spiegato.

In una nota congiunta, Francia e Germania hanno affermato: "Mettiamo in guardia da restrizioni di vasta portata sulla nostra politica dei visti, per evitare di alimentare la narrativa russa e innescare involontariamente degli effetti 'rally 'round the flag' e/o allontanare le generazioni future".

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha prontamente respinto la tesi secondo cui viaggiare in Occidente potrebbe far cambiare idea ai russi, sostenendo che Mosca è entrata in una breve guerra con la Georgia e ha annesso la Crimea dopo che ha ottenuto una facilitazione dei visti Ue nel 2007.

"I viaggi nell'Ue non hanno avuto alcun effetto di trasformazione sulla Russia", ha affermato Kuleba. "Per trasformare la Russia, bisogna chiudere la porta ai turisti russi".

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Francesca Piscioneri)