MILANO (MF-DJ)--La fiducia delle famiglie britanniche si è nuovamente deteriorata a giugno, toccando un minimo storico per il secondo mese consecutivo e alimentando le preoccupazioni relative a un rallentamento della spesa dei consumatori in un contesto di crescita economica lenta.

Nel dettaglio il barometro della fiducia dei consumatori elaborato dalla società di ricerca Gfk è sceso a -41 punti a giugno dai -40 di maggio, il livello più basso dall'inizio dell'indagine nel 1974, deludendo le aspettative degli economisti che si aspettavano un leggero miglioramento a quota -38.

L'indice è sceso ininterrottamente per sette mesi consecutivi a causa dell'aumento dell'inflazione, affossando la fiducia dei consumatori su livelli che in passato sono stati coerenti con le recessioni economiche.

"L'umore dei consumatori è attualmente più cupo rispetto alle prime fasi della pandemia di Covid-19, al risultato del referendum sulla Brexit del 2016 e persino allo shock della crisi finanziaria globale del 2008, e ora si parla di una recessione incombente", commenta Joe Staton, direttore della strategia clienti di Gfk.

Quattro delle cinque misure che compongono l'indice di fiducia sono diminuite a giugno rispetto al mese precedente, con il calo più netto registrato nelle prospettive a breve termine dei consumatori sulle loro finanze personali.

"Con i prezzi che aumentano più rapidamente dei salari e la prospettiva di scioperi e di un'inflazione in crescita vertiginosa che causano un'estate di malcontento, molti saranno sorpresi che l'indice non sia sceso ulteriormente", aggiunge Staton.

Il crescente pessimismo delle famiglie sullo stato dell'economia e delle loro finanze potrebbe pesare sull'attività se gli inglesi iniziassero a ridurre le spese. "La Gran Bretagna si trova di fronte a una nuova e cruda realtà economica e la storia dimostra che i consumatori non esiteranno a ridimensionarsi e a stringere la cinghia quando il gioco si fa duro", prosegue Staton.

Comunque sia i consumi delle famiglie britanniche hanno mostrato una certa resistenza negli ultimi mesi, nonostante la crisi del costo della vita, grazie alla solidità del mercato del lavoro e agli ingenti risparmi derivanti dalla pandemia che hanno continuato a sostenere i redditi.

"La spesa dei consumatori potrebbe diminuire nei prossimi trimestri, ma non è detto che si verifichi un crollo molto forte e prolungato", commenta Nicholas Farr, assistente economista di Capital Economics.

alb

alberto.chimenti@mfdowjones.it


(END) Dow Jones Newswires

June 24, 2022 03:13 ET (07:13 GMT)