Una dozzina di persone erano ancora disperse giovedì dopo che un terremoto di magnitudo 6,2 ha colpito la provincia nord-occidentale di Gansu alla fine di lunedì e i netizen hanno messo in dubbio la velocità con cui sono terminate le operazioni di soccorso.

I media cinesi hanno riferito che le operazioni di ricerca e soccorso nel Gansu sono terminate alle 15.00 (0700 GMT) di martedì, circa 15 ore dopo che il disastro ha colpito un'area remota e montuosa vicino al confine tra le province di Gansu e Qinghai. Non era immediatamente chiaro se le ricerche nel Qinghai stessero continuando.

Nel Gansu, 113 persone sono state trovate morte alle 9.00 di mercoledì (0100 GMT) e 782 sono rimaste ferite, hanno detto le autorità. Il Gansu non ha segnalato alcun disperso.

Nel vicino Qinghai il bilancio delle vittime è salito a 22, con 198 feriti e 12 dispersi alle 20.56 di mercoledì.

Più di 207.000 case sono state distrutte e quasi 15.000 sono crollate nel Gansu, colpendo più di 145.000 persone.

Le discussioni online hanno mostrato ai netizen la curiosità per la rapidità con cui le operazioni di soccorso si sono concluse nel Gansu, e molti hanno suggerito che le temperature sotto zero sono state il fattore principale che ha accorciato il 'periodo d'oro' per trovare i sopravvissuti - in genere 72 ore dopo il disastro.

Le persone intrappolate sotto le macerie ed esposte a temperature prolungate di -10° Celsius (14°F) corrono il rischio di una rapida ipotermia e potrebbero essere in grado di vivere solo da cinque a 10 ore, anche se non sono ferite, hanno riferito i media locali, citando i ricercatori.

"Sarebbero già morti quando sono stati trovati, anche 24 ore sono già troppe. Le temperature esterne sono inferiori a meno 10 C", ha commentato un utente della piattaforma cinese di microblogging Weibo.

Alcuni utenti su Weibo hanno preso in considerazione altri fattori, come il fatto che l'area di ricerca non era particolarmente ampia e che le persone sono state tutte considerate, il che ha portato a concludere le operazioni di salvataggio in meno di un giorno.

Molte delle famiglie colpite sono di etnia Hui, una minoranza etnica che si trova soprattutto nelle province e nelle regioni della Cina occidentale, come Gansu, Ningxia e Shaanxi.

I soccorritori mercoledì hanno tratto in salvo diverse vittime del terremoto, che ha scosso la contea di Jishishan, nel Gansu, un minuto prima della mezzanotte di lunedì, facendo uscire molti residenti dell'area dalle case, al freddo, nel cuore della notte.

I sopravvissuti affrontano l'incertezza nei mesi invernali a venire, senza un riparo permanente tra le temperature gelide.

Strade, linee elettriche e idriche e impianti di produzione agricola hanno subito danni, e il terremoto ha innescato smottamenti di terra e fango che hanno travolto i villaggi di Haidong, nel Qinghai, da dove sono stati segnalati i dispersi.