MILANO (MF-DJ)--Venti anni di presenza in Europa da celebrare con un piano di nuove aperture che toccheranno anche l'Italia. Uniqlo continua a investire sul Vecchio continente facendo tesoro di quanto appreso con la pandemia. Dell'importanza di scommettere sul digitale ma del valore aggiunto del negozio fisico. Delle collaborazioni con designer come Jil Sander o Jonathan Anderson per JW Anderson fino alla scommessa sullo sportswear grazie a rapporti con campioni come Roger Federer. Sono questi i temi affrontati con MFF da Taku Morikawa, group executive vice-president di Fast retailing, realtà che ha chiuso l'anno fiscale 2021 con ricavi consolidati per 2,1329 trilioni di yen (circa 15,2 miliardi di euro), e ceo di Uniqlo Europe.

Quanto è strategica l'Europa per Uniqlo?

È un mercato che può contribuire al nostro obiettivo di essere il marchio lifestyle più amato a livello mondiale. Con 100 store distribuiti in dieci paesi nonostante la pandemia di Covid, stiamo continuando a espanderci con l'apertura di nuovi negozi perché crediamo che la combinazione tra store fisici e business online possa garantirci una crescita sostenibile. Quest'anno abbiamo celebrato l'inaugurazione di 26 nuove boutique in Francia e il 20° anniversario di presenza in Uk. Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito ai nostri 20 anni di storia in Europa.

E l'Italia nello specifico?

Ogni mercato è strategico per noi. La nostra missione è arricchire le vite delle persone attraverso le nostre attività corporate e far crescere il nostro gruppo insieme alla società. Sin da quando siamo arrivati a Milano, abbiamo ricevuto un'accoglienza molto calda da parte del consumatore locale. Il bellissimo store in piazza Cordusio è la location perfetta per connetterci con la comunità locale e dare ad artisti locali, giovani talenti e piattaforme charity la possibilità di esprimersi e di offrire il loro contributo alla società.

Come è cambiata la strategia del gruppo a seguito della pandemia?

Questa crisi imprevedibile ha impattato tutti su scala globale. Mai come ora siamo grati dell'impegno dei nostri dipendenti per offrire ai nostri consumatori la migliore esperienza possibile online e offline. Allo stesso tempo, abbiamo visto dei cambiamenti di lungo termine nelle aspettative delle persone verso la sostenibilità. È nostro dovere ridurre l'impatto sull'ambiente attraverso le attività quotidiane e ottenere obiettivi sostenibili per la società che ci permettano di creare un sistema migliore attraverso il nostro business e i nostri prodotti.

Come sono evolute le richieste dei consumatori?

Gli stili di vita sono cambiati in maniera radicale, nelle loro esigenze quotidiane. Oggi i consumatori chiedono abiti semplici, che durino nel tempo, di alta qualità, confortevoli e consapevoli. Questo è quello che si sforza di esprimere il concetto di LifeWear. Inoltre abbiamo constatato che i consumatori acquistano meno a livello quantitativo ma cercano prodotti di maggiore qualità e più sostenibili.

Look della collezione Uniqlo x JW Anderson

E in merito allo sportswear? State pensando di ampliare l'offerta?

Continuiamo a sviluppare la nostra offerta con l'introduzione di nuovi prodotti. Stiamo lavorando con i nostri global ambassador per sviluppare prodotti performanti che si ispirino alle loro esigenze. Tra gli esempi, la linea GameWear per Roger Federer e Key Nishikori ma anche la linea Uniqlo+, sviluppata insieme agli atleti svedesi. O, ancora, il campione di snowboard Ayunu Hirano ci ha fornito delle indicazioni molto chiare sul tipo di abbigliamento che gli serviva per le competizioni e da qui è nata la hybrid down jacket. Il nostro compito è migliorare la vita delle persone per questo continuiamo a sviluppare prodotti innovative che vanno incontro alle loro aspettative, sfruttando i top athletes per ottenere i prodotti migliori.

Credete ancora negli store fisici? Sono previste altre aperture?

Per noi è importante che il consumatore abbia modo di sentire la qualità dei prodotti in store. Ognimodo la nostra strategia si basa sull'adeguato mix tra online e offline. Milano è stato il nostro primo step in Italia ma è nostra intenzione inaugurare altri negozi in altre parti del paese.

Come è cambiato invece l'approccio dei consumatori all'e-commerce dopo il Covid?

Abbiamo constatato un grosso spostamento verso il digitale. Ma, al contempo, non appena le restrizioni sono state tolte, abbiamo visto come le persone siano tornate volentieri nei negozi fisici. Per il futuro ci aspettiamo una coesistenza ancora più forte tra i due mondi.

Come sta andando la collaborazione con la designer Jil Sander?

Abbiamo annunciato il lancio della collezione +J nel 2009 sotto il claim Open the future per offrire un nuovo standard di abbigliamento democratico. Oggi le persone cercano abiti semplici ed essenziali per il loro guardaroba. Crediamo che +J risponda ai bisogni contemporanei di semplicità, qualità e attenzione al dettaglio. Insieme abbiamo deciso che era il momento di portare avanti questo progetto con una nuova linea di pensiero che rispondesse alle esigenze contemporanee. La collezione fall-winter 2021 sarà la fine del capitolo 2, che ha incluso dal fall winter 2020 e la spring-summer 2021. Per il futuro non abbiamo ancora deciso.

E per quanto riguarda le partnership con altri designer? Quanto sono importanti per l'immagine del marchio?

Ha un profondo significato per noi collaborare con importanti designer e figure esterne che condividono la nostra visione, per poter incorporare il loro approccio alla creatività. Crediamo anche che, grazie a questo scambio di visioni, i nostri team possano guardare con un approccio differente alle collezioni base e migliorare la qualità dell'offerta. Abbiamo avviato queste collaborazioni intorno al 2005/2006. Questa stagione ne abbiamo lanciata una nuova con White Mountaineering, focalizzata sul concetto che l'outerwear crea un comune linguaggio per ognuno permettendo di realizzare abiti che superino generazioni, razze e genere. Queste partnership ci permettono di ampliare il bacino d'utenza dei nostri messaggi.

Sfilerete mai?

Tranne che per le collaborazioni con designer, Uniqlo va oltre la moda. Il suo focus è il Lifewear, che consiste nel presentare abiti essenziali attraverso la lente del consumatore e delle sue esigenze. Le sfilate non sono parte del Dna del marchio e crediamo che ci siano altri modi per presentare i prodotti, specialmente attraverso la valorizzazione dei dettagli.

red

MF-DJ NEWS

2308:20 nov 2021

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November 23, 2021 02:22 ET (07:22 GMT)