MILANO (MF-DJ)--Un documento interno del dipartimento di Stato Usa il mese scorso ha avvertito i massimi funzionari dell'agenzia circa il possibile crollo di Kabul subito dopo la scadenza del 31 agosto, fissata per il ritiro delle truppe statunitensi dall'Afghanistan, secondo quanto riferito da un funzionario degli Stati Uniti e da un'altra fonte.

Il documento rappresenta la prova più evidente che l'amministrazione era stata avvertita dai suoi stessi funzionari sulle possibili conseguenze con la motivazione che l'avanzata dei talebani era imminente e che l'Esercito afgano avrebbe potuto non essere in grado di fermarla.

Il dispaccio, inviato tramite il canale riservato del dipartimento di Stato, avvertiva sulle rapide conquiste territoriali dei talebani e sul successivo crollo delle forze di sicurezza afghane e offriva raccomandazioni sui modi in cui mitigare la crisi e accelerare l'evacuazione, hanno detto le due fonti. Il documento, datato 13 luglio, chiedeva anche al dipartimento di Stato di usare un linguaggio più duro nel descrivere le atrocità commesse dai talebani, ha aggiunto una delle fonti.

Dallo scorso fine settimana, circa 18.000 afgani che hanno presentato domanda per il programma di visto speciale degli Stati Uniti, così come le loro famiglie, sono ancora in Afghanistan. Circa la metà di loro è fuori Kabul, in aree già sotto il controllo dei talebani, e gli sforzi per portarli all'aeroporto della capitale sono diventati ogni giorno più difficili.

In tutto, 23 membri dello staff dell'ambasciata degli Stati Uniti, tutti americani, hanno firmato il dispaccio del 13 luglio, hanno detto le due fonti. Il funzionario americano ha spiegato che c'era fretta di consegnarlo, data la situazione sul terreno a Kabul.

Il documento è stato inviato al segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e al direttore della pianificazione politica, Salman Ahmed. Blinken lo ha ricevuto ed esaminato poco dopo la ricezione, secondo una fonte, che ha aggiunto che la pianificazione di emergenza era già in corso quando il dispaccio è stato ricevuto e che Blinken ha accolto con favore il feedback.

Il portavoce del dipartimento di Stato, Ned Price, ha rifiutato di parlare del documento ma ha detto al Wall Street Journal che Blinken legge ogni opinione ed esamina ogni risposta. "Apprezziamo il dissenso interno costruttivo", ha sottolineato Blinken.

L'esistenza del dispaccio confidenziale del dipartimento di Stato si aggiunge a un dibattito in espansione che coinvolge la Casa Bianca, il Pentagono e i servizi di intelligence sulle valutazioni che i funzionari statunitensi hanno ricevuto circa la stabilità dell'Afghanistan e su come le hanno interpretate.

I funzionari dell'Esercito e dell'intelligence statunitensi, alle prese con le conseguenze del rapido crollo del Governo e delle forze armate afgane, si sono scontrati sulle valutazioni dell'intelligence Usa sulla stabilità del Paese.

Il presidente Biden a luglio ha affermato che il crollo del Governo e l'acquisizione da parte dei talebani erano "altamente improbabili", indicando il gran numero di membri della Forza di sicurezza nazionale afghana, il loro addestramento da parte degli americani e le loro moderne attrezzature.

Il generale Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff al Pentagono, ha affermato che una rapida caduta del Governo e dell'Esercito sostenuti dagli Stati Uniti non era stata prevista. "Non c'era niente che abbiamo visionato io o chiunque altro che indicasse un crollo di questo Esercito e di questo Governo in 11 giorni", ha detto mercoledì al Pentagono.

I firmatari del dispaccio hanno esortato il dipartimento di Stato a iniziare a registrare e raccogliere in anticipo i dati personali di tutti gli afghani che avrebbero potuto beneficiare di visti speciali statunitensi, destinati a coloro che hanno lavorato come traduttori o interpreti; del personale dell'ambasciata impiegato localmente; e di coloro che avrebbero avuto diritto ad accedere altri programmi per i rifugiati quando mancavano ancora sei settimane alla scadenza fissata per il ritiro. Il documento esortava anche l'amministrazione a iniziare i voli di evacuazione entro e non oltre il primo agosto, hanno affermato le fonti.

Il 14 luglio, un giorno dopo l'invio del documento, la Casa Bianca ha annunciato l'operazione Allies Refuge per sostenere il trasferimento dei cittadini afgani interessati e idonei e delle loro famiglie che hanno sostenuto il Governo degli Stati Uniti grazie ai visti speciali. Le evacuazioni non sono avvenute però fino alla scorsa settimana e sono state complicate dalla presa di Kabul da parte dei talebani domenica.

Diverse altre azioni che sono state intraprese da allora dall'amministrazione erano coerenti con alcune delle richieste e raccomandazioni contenute nel documento, ha affermato la persona che ha familiarità con lo scambio.

La scorsa settimana, l'amministrazione ha citato le conquiste militari inaspettatamente rapide da parte dei talebani per spiegare il ridimensionamento della propria ambasciata a Kabul e l'invio di circa 3.000 soldati per favorire l'evacuazione del personale degli Stati Uniti. All'epoca, Price ha detto che l'ambasciata era ancora aperta nella sua sede tradizionale che presto si è rivelata troppo pericolosa. Il personale dell'ambasciata che non era stato evacuato dal Paese è quindi stato trasferito in un ufficio improvvisato presso l'aeroporto internazionale Hamid Karzai di Kabul, dopo l'aumento della presenza delle truppe statunitensi.

La persona che ha familiarità con il contenuto del dispaccio ha affermato che le azioni intraprese alla fine dall'amministrazione sono state ancora più drastiche di quelle raccomandate dallo staff dell'ambasciata nella nota interna del mese precedente.

cos

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August 20, 2021 04:55 ET (08:55 GMT)