(di Marcello Bussi - milanofinanza.it)

MILANO (MF-DJ)--Cina e Russia si accordano per un partenariato fino al 2030 con l'obiettivo di ridisegnare l'ordine mondiale e tra i piani di Mosca c'è anche quello di 'utilizzare lo yuan cinese nei pagamenti con Paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina'.

Il presidente russo Vladimir Putin si è detto sicuro che queste 'forme di pagamento saranno sviluppate tra la Russia e i partner e colleghi di Paesi terzi'. Tutto ciò fa tornare alla memoria un progetto sponsorizzato dal Ghana, paese dell'Africa Occidentale, per arrivare alla creazione di una moneta unica, chiamata eco, con lo scopo di superare la moneta cosiddetta coloniale, il franco Cfa, adottata da molti Paesi francofoni ex colonie francesi, e allargarla ad altri, come appunto il Ghana e Nigeria, e legare la sua stabilità proprio allo yuan cinese. A oggi il franco Cfa è legato all'euro.

La nuova moneta dovrebbe essere adottata da 15 Paesi e da circa 350 milioni di persone e nelle intenzioni della Cina dovrebbe decretare la fine del predominio francese in quell'area. Non è chiaro se la Nigeria, prima economia del continente, aderirà al progetto. Di certo il cambio della moneta è stato voluto, in maniera insistente, dal Ghana, paese anglofono che ha una sua moneta (il cedi ghanese) e da alcuni Stati che gradualmente stanno cercando di affrancarsi da Parigi o che sono, anche se non in maniera dichiarata, ostili alla Francia.

Ma ciò che colpisce di più - ogni paese e ogni comunità economica ha il pieno diritto di decidere le proprie politiche monetarie - è che la nuova moneta, l'eco, potrebbe essere ancorata allo yuan cinese, per evitare oscillazioni pericolose per i mercati: la funzione che finora ha svolto l'euro con il franco Cfa.

Il progetto di moneta unica della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Cedeao) è fortemente voluto dal Ghana, Paese con una moneta instabile. Se si guarda ai dati sull'inflazione e si paragonano economie simili dell'area, cioè Costa d'Avorio e Ghana, quest'ultimo Paese ha visto l'inflazione raggiungere livelli insostenibili, mentre in Costa d'Avorio, che usa il franco Cfa, è rimasta abbastanza stabile, pur in una fase di congiuntura negativa.

Se il progetto venisse attuato, l'Africa occidentale potrebbe passare dalla tutela francese a quella cinese. Per questi paesi non è pensabile garantire la stabilità monetaria senza un ancoraggio a una moneta forte. Il franco Cfa, negli anni, ha garantito proprio questo: stabilità e bassa inflazione.

Ma c'è stato un però che ha interrotto il processo. Per scongiurare questo progetto è intervenuto a suo tempo il presidente francese, Emmanuel Macron, durante una visita in Costa d'Avorio a fine 2019, durante la quale è stata annunciata la fine del dominio del franco Cfa, aprendo la strada alla nuova moneta, ma ancora ancorata all'euro.

Questa ipotesi è stata abbracciata dalla Costa d'Avorio e la nuova moneta, nelle intenzioni di Abidjan, verrebbe adottata da Benin, Burkina Faso, Mali, Guinea-Bissau, Niger, Senegal, Togo e Costa d'Avorio. Moneta, tuttavia, che non verrebbe adottata dai Paesi dell'Africa centrale legati al franco Cfa, cioè Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana e Repubblica del Congo.

L'ipotesi, come era prevedibile, ha gettato lo scompiglio tra gli Stati dell'Africa occidentale anglofoni: Nigeria, Sierra Leone, Ghana, Liberia e Gambia oltre che la Guinea (Paese francofono che non adotta il franco Cfa). Una mossa, quella di Macron, che letta oggi, aveva più il sapore di interrompere il progetto del Ghana e quindi della Cina.

Come era prevedibile l'ipotesi della moneta unica è naufragata nelle acque del Golfo di Guinea. Ecco allora, che il progetto e l'intesa tra Russia - che ha acquisito nuovi partner vecchi alleati della Francia proprio in Africa occidentale - e la Cina, che ha una presenza consolidata in Africa e che non teme rivali, potrebbe riportare in auge il progetto della moneta unica, ma legata allo yuan.

MF-DJ NEWS

2218:54 mar 2023


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March 22, 2023 13:56 ET (17:56 GMT)