MILANO (MF-DJ)--Le 100 maggiori utility operanti in Italia hanno generato nel 2021 un valore della produzione aggregato di circa 152 miliardi di euro, pari all'8,5% del Pil italiano, registrando un +18,6% rispetto ai livelli pre-covid del 2019. Nel 2021 si è registrato anche un boom degli investimenti che sono arrivati a quasi 11 miliardi, segnando un incremento del 50% rispetto al 2019.

Sono alcuni dei dati salienti dello studio "Le performance delle utility italiane. Analisi delle 100 maggiori aziende dell'energia, dell'acqua, del gas e dei rifiuti" presentato da Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e capo del team di ricerca, nel corso dell'evento Top Utility organizzato in collaborazione con Utilitalia.

Appuntamento atteso dagli operatori anche per i premi alle migliori società. L'azienda top quest'anno è risultata Brianzacque; i premi tematici sono andati ad Acea, Acqualatina, Agsm Aim, Cva, Hera, Savno e Smat.

Le maggiori 100 sono soprattutto monoutility idriche (35%), multiutility (26%) ed aziende di servizi ambientali (23%), con una minoranza attive solo nella distribuzione/vendita di gas (7%) e pochi grandi player energetici nazionali e internazionali.

Solo 15 imprese superano il miliardo di euro di ricavi, mentre 56 sono sotto i 100 milioni e una spiccata vocazione territoriale. Le 100 maggiori aziende nel complesso coprono una parte consistente dei relativi mercati: la quasi totalità delle vendite di elettricità, il 63% dei volumi di gas, il 67% dell'acqua e il 43% dei rifiuti urbani raccolti.

La visione d'insieme delle prestazioni nelle attività caratteristiche di produzione e fornitura dei servizi conferma un miglioramento complessivo. Tutti i comparti, infatti, sono cresciuti sensibilmente nel 2021 rispetto al 2020, superando comunque i valori della produzione pre pandemia del 2019: spiccano le multiutility (+46%), le monoutility del gas (+21%) e dell'energia elettrica (+17%).

In crescita anche le aziende dei rifiuti (+8%) e quelle idriche (+3%). La redditività rispetto alle vendite è più marcata per l'idrico (9,3%), secondo solo alle monoutility del gas (11,9%). Poco al di sotto il settore elettrico (7,4%) e le multiutility (6,5%).

L'analisi nel tempo evidenzia un generale mantenimento di margini apprezzabili, ma con differenze. Gas e rifiuti mostrano un rapporto Ebitda/Ricavi in aumento rispetto ai livelli pre pandemia, rispettivamente +16,2% e +10,7%. Stabili le multiutility (+0,6%), mentre sono in calo le imprese elettriche (-3,9%) e le aziende del sistema idrico (-1,5%). Mentre aumentano fortemente gli investimenti cala leggermente il rapporto con il fatturato, che passa dal 7,1% del 2019 al 6,6%.

La ragione risiede negli straordinari aumenti dei prezzi energetici iniziati già nel 2021, che impattano in particolare sul settore elettrico, dove il rapporto cala dal 4,6% del 2019 al 3,8% del 2021. Cresce, invece, per tutti gli altri comparti, incluso quello del gas che sale dall'11,4% al 13,7%.

com/ann

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March 09, 2023 06:00 ET (11:00 GMT)