Ennesimo segnale di una flessione del mercato delle nuove costruzioni e dell'edilizia, l’esercizio fiscale 2023 segna una stagnazione per Acuity, con un calo delle vendite dell'1% e degli utili per azione del 3% rispetto all'anno precedente.

Non sono state apportate modifiche al bilancio - ancora molto solido, senza indebitamento netto - né all'allocazione del capitale. La generazione di cassa è stata abbondante nel 2023, grazie al rilascio delle scorte e alla riduzione del fabbisogno di capitale circolante.

I riacquisti di azioni - quasi sistematici per Acuity - rimangono forti, anche se a livelli dimezzati rispetto allo scorso anno. Ci si aspetta che riprendano nel 2024 perché, a x14 i profitti, la valutazione attuale è scesa ben al di sotto della sua media storica di x22 gli utili.

È pur vero che il contesto dei tassi di interesse è cambiato. Inoltre, a titolo di riferimento, i minimi storici in termini di valutazione sono stati x6-x7 gli utili, e ciò durante la pandemia e la grande crisi finanziaria del 2008.

Nell'ultimo decennio Acuity ha raddoppiato il fatturato e più che triplicato gli utili. Le sue varie acquisizioni sono state in gran parte autofinanziate e soprattutto molto ben integrate.

Il management intende probabilmente costituire una riserva di liquidità per approfittare della prossima flessione ciclica attraverso una o più acquisizioni strategiche.