L'e-Safety Commissioner, un organismo creato per proteggere gli utenti di Internet, ha dichiarato di aver utilizzato le leggi entrate in vigore a gennaio per obbligare i giganti della tecnologia a rivelare le misure che stanno adottando per rilevare e rimuovere il materiale di abuso entro 28 giorni. In caso contrario, le aziende rischierebbero una multa di 555.000 dollari australiani (383.000 dollari) al giorno.

La minaccia sottolinea l'approccio duro dell'Australia alla regolamentazione delle aziende Big Tech dal 2021, che finora ha incluso leggi che obbligano le aziende a pagare i media per mostrare i loro contenuti e leggi che obbligano le aziende a consegnare i dettagli degli account anonimi che pubblicano materiale diffamatorio.

Nel frattempo, le aziende di Internet sono state sottoposte a pressioni in tutto il mondo per trovare un modo per monitorare i servizi di messaggistica e streaming criptati alla ricerca di materiale pedopornografico senza violare la privacy degli utenti.

"Questa attività non è più limitata agli angoli nascosti del dark web, ma è prevalente sulle piattaforme tradizionali che noi e i nostri figli utilizziamo ogni giorno", ha dichiarato il commissario Julie Inman Grant in un comunicato.

"Man mano che un numero maggiore di aziende si sposta verso servizi di messaggistica criptati e implementa funzioni come il livestreaming, il timore è che questo materiale orribile si diffonda senza controllo su queste piattaforme", ha aggiunto.

Un portavoce di Microsoft, che possiede il servizio di videochiamata Skype, ha detto che l'azienda ha ricevuto la lettera e che intende rispondere entro 28 giorni.

Un portavoce di Meta, che possiede anche il servizio di messaggistica WhatsApp, ha detto che l'azienda stava ancora esaminando la lettera, ma che continuava a "impegnarsi in modo proattivo con il Commissario per la sicurezza elettronica su queste importanti questioni".

Apple, che possiede il servizio di messaggistica video FaceTime, il servizio di messaggistica iMessage e il servizio di archiviazione foto iCloud, non ha risposto immediatamente ad un'e-mail che chiedeva un commento.

Il Commissario per l'eSafety ha fatto riferimento alle cifre fornite dal National Center for Missing & Exploited Children degli Stati Uniti, che ha dichiarato di aver ricevuto quest'anno 29,1 milioni di segnalazioni di materiale pedopornografico da parte di aziende internet, di cui solo 160 da Apple e 22 milioni da Facebook.

(1 dollaro = 1,4499 dollari australiani)