Catalent ritiene che l'espansione permetterà, a partire da aprile 2023, di produrre i composti farmaceutici alla base di alcuni complessi medicinali biologici, inclusi i vaccini contro il Covid-19 e terapie come quella con anticorpi monoclonali.

"In Europa c'è una carenza di bioreattori per farmaci biologici", ha spiegato in un'intervista Mario Gargiulo, a capo della divisione europea per i farmaci biologici di Catalent.

"Abbiamo pensato che questo fosse il luogo adatto per creare questa capacità, che potrà essere usata in emergenze sanitarie come il Covid-19".

L'azienda vuole installare due bioreattori ad uso singolo da 2.000 litri presso l'impianto di Anagni, insieme alle strutture necessarie per altri sei bioreattori analoghi.

Catalent aveva acquistato l'impianto di Anagni da Bristol Myers Squibb nel gennaio 2020, ed aveva firmato molto rapidamente accordi per infialare e finalizzare i vaccini AstraZeneca e J&J nell'impianto. Secondo Gargiulo, entro l'ottobre 2022 il sito avrà infialato 1 miliardo di dosi di vaccini.

Gargiulo ha anche aggiunto che Catalent non ha ancora alcun accordo per la produzione di vaccini contro il Covid-19 nell'impianto, e non sa ancora se ci sarà bisogno della capacità acquisita entro l'inizio del 2023.

Tuttavia, Catalent ha contratti per infialare e finalizzare vaccini che potrebbero essere rinnovati fino a fine 2023, per cui esiste la possibilità che l'espansione sia necessaria.

"Direi che saremo a corto di offerta per i vaccini almeno per i prossimi due anni", ha concluso Gargiulo.

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Stefano Bernabei, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)