Lo ha detto l'Agenzia europea del farmaco dopo che i maggiori Stati della Ue hanno annunciato che somministreranno una terza dose alle categorie più vulnerabili a partire da settembre.

L'Ema aveva detto a metà luglio che erano necessari ulteriori dati prima di poter fare una raccomandazione sui richiami, ma Germania e Francia stanno andando comunque avanti con i piani per distribuire una terza dose ad alcune categorie.

Questo nonostante l'appello dell'Organizzazione Mondiale della Sanità di mercoledì per una sospensione dei richiami fino a quando non saranno state vaccinate più persone in tutto il mondo.

"Attualmente è troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria una dose di richiamo per i vaccini contro il Covid-19, perché non ci sono ancora abbastanza dati sulle campagne di vaccinazione e sugli studi in corso per capire quanto durerà la protezione dai vaccini", ha detto oggi l'Ema.

Tuttavia, la Germania intende distribuire i richiami ai pazienti immunocompromessi, ai più anziani e ai residenti delle case di cura a partire da settembre. Anche la Francia sta lavorando per distribuire le terze dosi agli anziani e ai soggetti vulnerabili dal mese prossimo.

Dopo le notizie sui piani di Berlino e Parigi, un portavoce della Commissione europea ha detto che le decisioni sulle vaccinazioni sono prese dai governi nazionali, ma ha sottolineato che sui richiami - così come su altre questioni - l'esecutivo Ue incoraggia a prendere "decisioni basate sulla scienza in linea con i pareri dell'Ema".

(Tradotto da Alice Schillaci in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614)