MILANO (MF-NW)--Il nucleare italiano riparte dalla Romania. Se a livello nazionale si moltiplicano le iniziative annunciate dalle aziende, a partire da Edison, e le dichiarazioni di ministri e ed esponenti del Governo sull'opportunità di riprendere in mano il dossier dell'atomo per ridare sovranità energetica al Paese, Ansaldo Nucleare è pronta ad annunciare una maxi alleanza finalizzata a estendere di 30 anni la vita dell'unità 1 (circa 700 Mw) della centrale di Cernavoda, in Romania, che altrimenti sarebbe costretta a chiudere i battenti a fine 2026.

Il gruppo guidato da Riccardo Casale, scrive il Sole 24 Ore, a breve potrebbe formalizzare un accordo con i canadesi di Atkins (gruppo Snc-Lavalin) e i coreani di Korea Hydro&Nuclear Power per mettere a fattor comune competenze e risorse, presentando alla società energetica rumena Nuclearelectrica, che ha in gestione l'impianto, un progetto per il cosiddetto Plex, ovvero il Plan life extension.

Il valore del dossier? Difficile stimarlo, anche se - secondo gli addetti ai lavori - potrebbe attestarsi complessivamente tra 1,6 e 1,8 miliardi di euro. Per questo nel consorzio, in cui Ansaldo Nucleare potrebbe avere una fetta stimabile in circa il 20%, ciascuno avrà i propri compiti. I canadesi di Atkins si occuperanno del reattore (Candu, una loro tecnologia di terza generazione), ai coreani faranno capo i lavori legati alle parti civili, mentre il gruppo italiano - di cui il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo ieri alla iWeek, ha ricordato il forte impegno e presidio sul nucleare, in particolare in Romania - avrà il ruolo cruciale del 'balance of plant'. Ovvero, al di là della fornitura di varie componenti (revisionate o sostitutive), dovrà integrare tutti i vari sistemi dell'impianto, svolgendo in sostanza un compito di coordinamento tra le diverse attività del consorzio.

La decisione sull'assegnazione della commessa è attesa nei prossimi mesi, anche perché Nuclearelectrica - che ha invitato Ansaldo Nucleare a formulare una proposta - deve decidere al massimo entro marzo prossimo. L'unità 1 della centrale di Cernavoda raggiungerà infatti i 30 anni di vita a fine 2026 e per il rinnovo della licenza di esercizio dell'impianto sono necessari appunto importanti lavori di ammodernamento che porteranno a una fermata dell'impianto per circa due anni e mezzo.

Per Ansaldo Nucleare la Romania è un Paese chiave, dove ha già contribuito al completamento e all'entrata in esercizio delle unità 1 e 2 di Cernavoda, sito che in futuro potrebbe prendere in considerazione anche la realizzazione delle unità 3 e 4, un altro fronte su cui la società genovese - ponendosi come capofila della filiera nucleare italiana - potrebbe giocare un ruolo di primo piano. Non solo, in Romania, Ansaldo Nucleare sta sviluppando, in un consorzio internazionale, il reattore di quarta generazione Alfred al piombo fuso, che dal 2040 in poi potrebbe rappresentare la nuova frontiera delle tecnologie legate all'atomo.

Sempre Ansaldo Nucleare, infine, è alleata di Edison e di Edf nel progetto per portare gli Small Modular Reactors (terza generazione plus) in Italia entro il 2035, reattori più piccoli e compatti rispetto a quelli tradizionali.

cos


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October 12, 2023 03:00 ET (07:00 GMT)