ROMA (MF-DJ)--Il Pnrr e la possibilità di rimodulare il piano, la messa a punto di un piano di sostegno alle imprese europee caro alla Commissione Ue e, infine, la questione migranti, in vista del summit europeo di febbraio. Sono questi i temi oggetto dell'incontro tra la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen a palazzo Chigi.

Il faccia a faccia avverrà oggi attorno alle 12h00 dopo che la presidente della Commissione Ue avrà partecipato alla presentazione del libro "La saggezza e l'audacia", che raccoglie i discorsi dell'ex presidente del Parlamento Ue David Sassoli. Meloni e Von der Leyen avranno un'ora di incontro circa che sarà soprattutto utile al tentativo di ottenere più tempo per la messa a punto dei target del Pnrr. Non a caso, l'unico ministro presente sarà proprio Fitto. Il problema individuato dal governo riguarda la messa a terra dei progetti e la chiusura dei cantieri entro 4 anni, troppo pochi, come hanno fatto notare anche altri Paesi europei.

Finora l'Unione europea si è mostrata reticente all'idea di rinviare a oltre il 2026 la deadline del Next generation Ue, ma sulle modifiche del piano la trattativa è aperta. C'è poi un ulteriore difficoltà, che riguarda la lentezza da parte del sistema italiano di assorbire i finanziamenti in arrivo da Bruxelles. La stragrande parte degli enti locali, in altre parole, fa fatica a gestire le risorse comunitarie, perché spesso mancano strutture e competenze tecniche.

Il problema individuato dal governo riguarda la messa a terra dei progetti e la chiusura dei cantieri entro 4 anni: troppo pochi, come hanno fatto notare anche altri Paesi europei. Finora l'Unione europea si è mostrata reticente all'idea di rinviare a oltre il 2026 la deadline del Next generation Ue, ma sulle modifiche del piano la trattativa è aperta. C'è poi la questione legata alla lentezza da parte del sistema italiano di assorbire i finanziamenti in arrivo da Bruxelles. La stragrande parte degli enti locali, in altre parole, fa fatica a gestire le risorse comunitarie, perché spesso mancano strutture e competenze tecniche. L'Ue ha già permesso di aggiungere un capitolo al piano, quello del RePower Ue, nell'ambito del quale all'Italia spetteranno circa 9 miliardi, ma Roma punta a un negoziato più ampio.

La visita di Von der Leyen va però anche letta alla luce del Consiglio europeo speciale del 9-10 febbraio, convocato dal presidente Charles Michel per discutere della reazione dell'Ue all'Inflation Reduction Act degli Stati Uniti (il massiccio piano di sussidi di Washington all'industria statunitense per portare avanti la transizione verde) e di immigrazione. La ricetta di von der Leyen per difendere l'industria europea prevede un intervento a breve termine, che consiste in un ulteriore allentamento delle regole Ue sugli aiuti di Stato - il nuovo framework a cui sta lavorando la Commissione dovrebbe restare in vigore per tutto il 2024 - e a medio termine la creazione di un fondo per la sovranitá. Quest'ultima soluzione è quella che convince di piú l'Italia, tenuto conto del nostro debito pubblico e del pochissimo spazio di bilancio.

Sull'immigrazione le posizioni della Ue sono note. Serve una risposta

strutturale che è contenuta nel nuovo Patto per la migrazione e l'asilo

presentato due anni fa. Dopo una fase di stallo dei negoziati, gli Stati

Ue hanno ripreso a fare piccoli passi avanti. L'obiettivo di Bruxelles è

arrivare a un accordo in cui solidarietá e responsabilitá trovino il

giusto equilibrio entro la fine di questa legislatura nel 2024, mentre l'Italia spinge per progressi piú rapidi.

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0911:00 gen 2023


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January 09, 2023 05:00 ET (10:00 GMT)