MILANO (MF-DJ)--L'ingresso del Fondo strategico italiano (Fsi) nel
capitale di Anima Holding avviene con un tempismo non casuale.
Secondo quanto risulta a MF-DowJones venerdì scade il termine per la
presentazione delle liste in vista dell'assemblea degli azionisti del 21
marzo. E' dunque molto probabile - riferiscono sempre fonti - che la
realtà guidata da Maurizio Tamagnini presenterá una lista ed eserciterá
il diritto a esprimere un consigliere in cda.
Fsi ha acquistato al momento, in base alle comunicazioni ufficiali di
stamattina, il 7,2% del capitale della societá di asset management,
attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding (Mediobanca
l'intermediario).
Il corrispettivo per l'acquisto delle azioni, come anticipato ieri da questa agenzia, è pari a 4,35 euro per azione, per un esborso complessivo di circa 108,7 mln. Il titolo oggi ha aperto a 4,25 euro e adesso è a 4,17 euro. A tale prezzo, considerando che Fsi aveva dichiarato la disponibilitá a salire nel capitale di Anima fino al 9%, è lecito pensare che comprerá ancora. Tra l'altro i volumi sostenuti suggeriscono proprio questo e non è escluso che nei prossimi tre giorni (questi i tempi per gli obblighi di informativa) il fondo comunichi di essere salito oltre il 7,2% dichiarato oggi.
Non è comunque previsto il lancio di un'opa per 12 mesi. Oltre a Fsi a presentare una rosa di nomi dovrebbero essere Banco Bpm (primo socio al 20,6%), Poste (11%) e Assogestioni che già nell'ultimo rinnovo avevano espresso il board di Anima. Sembra invece che Amundi, scrive MF, non farà nulla. Il gruppo francese infatti ha sempre ribadito che la partecipazione del 5,16% acquisita lo scorso anno ha valenza puramente finanziaria e rientra nella normale attività di un asset manager. Ciononostante le indiscrezioni su un possibile interesse di Amundi per Anima non hanno mai smesso di circolare sul mercato. Specie dopo che l'accordo di Unicredit con Azimut ha messo in forse la partnership tra piazza Gae Aulenti e il colosso francese, in scadenza nel 2027. Ieri del resto nella city milanese diversi osservatori riconducevano l'intervendo di Fsi al bisogno di preservare l'italianità di Anima sbarrando la strada a progetti ostili da parte di gruppi esteri. Ma non è solo la presenza del socio francese ad alimentare le speculazioni sul futuro della sgr milanese. Un altro elemento di attenzione per il mercato è la presenza tra i grandi clienti dei due principali candidati al consolidamento bancario italiano. Da un lato c'è appunto il Banco Bpm, che dopo il rinnovo del cda (previsto per aprile) potrebbe aprire diversi dossier. Nonostante le caute dichiarazioni del ceo Giuseppe Castagna, da tempo gli investitori scommettono su un matrimonio con B.Mps, altro grande cliente ed ex azionista di Anima.
cce
MF-DJ NEWS
1515:04 feb 2023
(END) Dow Jones Newswires
February 15, 2023 09:04 ET (14:04 GMT)