MILANO (MF-DJ)--Lunedì sull'ottovolante per le borse europee e i titoli bancari quotati dopo il salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs. Dopo una partenza in calo, infatti, i mercati (e Piazza Affari) hanno piano piano invertito la rotta per poi chiudere in rialzo (+1,59% il Ftse Mib)

A Milano Banco Bpm +3,85%, B.Mps +1,77%, Intesa Sanpaolo +3,74%, Mediobanca +1,2%, Unicredit +2,44%, Bper +1,43%.

Il piú grande azzeramento di obbligazioni AT1 della storia non poteva del resto passare inosservato sui mercati. Ubs ha annunciato l`acquisizione di Credit Suisse con un transazione con carta per un controvalore complessivo di 3 miliardi di franchi svizzeri. Secondo i termini dell`accordo, gli azionisti Credit Suisse riceveranno 1 azione Ubs per 22,48 Credit Suisse. L`operazione comporta l`azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni AT1 di Credit Suisse, per un importo di 16 mld chf. Si tratta del piú grande azzeramento di AT1 della storia.

Il deal su Credit Suisse è "importante" per preservare la stabilitá finanziaria, ma per gli analisti di Intesa Sanpaolo non si possono escludere "ulteriori tensioni sul mercato, con un focus rinnovato sulla forza della base di funding delle banche". Gli esperti si dicono "sorpresi dal trattamento degli AT1" nell'operazione, che sono stati azzerati "mentre l'equity ha avuto una valutazione positiva".

Da un lato, commenta Equita Sim, "l`operazione su Credit Suisse permette di contenere il rischio di contagio e le sue ripercussioni, ma dall`altro riteniamo che i termini della transazione possano avere come effetto l`aumento del costo del capitale/risk premium per le banche (e per gli AT1, con rischio riduzione liquiditá degli strumenti)".

Per questi esperti "non ci sono dubbi che il settore bancario

italiano/europeo sia piú solido e capitalizzato rispetto al passato.

Tuttavia il rischio principale che vediamo con l`aumento dei timori di instabilitá finanziaria è che venga colpito uno dei principali canali di trasmissione dell`economia ossia i prestiti bancari, con un deterioramento della volontá di concedere credito (sia in Europa, sia negli Usa). Il nostro posizionamento neutrale sui mercati azionari resta invariato, con una preferenza per i titoli di qualitá rispetto ai ciclici. Riteniamo che le scelte di politica monetaria verranno inevitabilmente modificate, ma pensiamo sia necessaria ancora una fase di aggiustamento".

A detta di Marco Vailati, Responsabile Ricerca e Investimenti - Cassa Lombarda, le recenti difficoltà di istituti finanziari negli Stati Uniti e in Europa non rappresentano crisi sistemiche, sebbene eventi significativi e da non trascurare. Si tratta di casi idiosincratici, peraltro maturati in conseguenza dell'evoluzione del contesto che riguarda tutto il sistema. Negli Stati Uniti le banche fallite, Silicon Valley Bank e Signature Bank, non erano banche sistemiche ed erano sottoposte a controlli meno stringenti rispetto agli istituti maggiori. Queste banche hanno difettato per asset-liability management e diversificazione di raccolta e impieghi. Il deterioramento delle condizioni finanziarie ha fatto saltare il loro modello di business. Tesoro e Fed sono intervenuti in maniera esemplare per tempestività e condotta: garantendo tutti i depositi, anche oltre la soglia assicurata di 250.000 dollari, hanno evitato la corsa agli sportelli; non indennizzando azionisti e obbligazionisti delle banche coinvolte hanno evitato fenomeni di azzardo morale e di socializzazione di perdite dovute a incompetenza o avidità privata; con la possibilità alle banche di finanziarsi dando a garanzia obbligazioni pubbliche valutate al nominale, hanno potenzialmente estinto sul nascere ogni rischio di crisi di liquidità (Bank Term Funding Program), anche se questa operazione si contrappone potenzialmente al Tapering in corso.

Il dossier di Credit Suisse in Europa invece è diverso. La banca è sistemica e quindi con maggiori controlli. I suoi problemi non hanno origine adesso, ma sono stati accentuati dal recente deterioramento delle condizioni finanziarie. Le autorità sono intervenute prontamente garantendo un prestito per evitare crisi di liquidità e l'istituto, usando parte del finanziamento per ricomprarsi proprie obbligazioni a sconto, ha fatto implicitamente l'aumento di capitale che il mercato gli aveva negato. Peraltro, un'iniezione di liquidità in un istituto in difficoltà non risolve i problemi di redditività o solvibilità. Infatti, nel week end è seguito il bail-in con l'acquisto da parte di Ubs.

Secondo l'esperto gli effetti dei rapidi e prolungati rialzi dei tassi di interesse si stanno facendo sentire nell'economia e la contrazione del credito aumenta i rischi recessivi. "Noi crediamo che la lotta delle banche centrali all'inflazione continuerà, anche se con più moderazione", perché non c'è trade-off tra stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria, come ha detto la Lagarde". Questo ci induce ad un atteggiamento cauto negli investimenti. "La crescita degli utili societari non sarà facile e il multiplo di quotazione rischia di essere compresso dalla crescita dei tassi che disincentiva ancora, al momento, la duration".

fus

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March 20, 2023 13:00 ET (17:00 GMT)