MILANO (MF-DJ)--Una piccola ma significativa rivoluzione: Bnl ha cooptato per il ruolo di amministratore delegato Elena Goitini. Un unicum nel panorama del credito italiano. Una svolta impressa dall'azionista francese Bnp Paribas.

Perché se di donne ai piani alti nel mondo finanziario ce ne sono, seppure in numero assai limitato rispetto al mondo anglosassone, è altrettanto vero che le banche commerciali italiane sono tipicamente guidate uomini. Anche perché quello della finanza e del credito è storicamente un circolo ristretto, a connotazione prettamente maschile. Un'impostazione che ha anche un fondamento operativo: se gli ingressi nel settore bancario-finanziario sono equamente suddivisi tra donne e uomini, risalendo la piramide è sempre più difficile trovare professioniste in numero rilevante. Si può dire che se a livello di new entry in banca si è al 50% e 50%, ma non appena si sale la scala gerarchica la percentuale di donne in ruoli dirigenziali scende drasticamente al 20%. E per le posizioni apicali il calo è ancora più drastico.

Questo capita non solo per ragioni personali e familiari ma anche per l'assenza di programmi di welfare a sostegno della carriera femminile in strutture complesse come quelle bancarie. Una problematica diffusa, che riguarda tanti settori. Per tale ragione, la promozione in Bnl di Goitini - laurea in Bocconi, a Milano, poi una lunga carriera in Unicredit sia in Italia sia all'estero - può rappresentare un segnale di svolta. Ma chi sono le donne salite ai vertici delle banche italiane? Tra loro spicca Anna Tavano, a capo di Hsbc Italy dal dicembre 2018 dopo una lunga carriera in Citi. Un ruolo importante lo ricopre Marina Natale, ad di Amco, società a controllo pubblico specializzata in npl.

Anche Natale proviene da una lunga carriera in Unicredit, al punto che il suo era l'unico nome femminile nella rosa allargata di potenziali nuovi ad dell'istituto milanese, carica assegnata poi ad Andrea Orcel. La banca di Gae Aulenti conta oggi tre ceo nelle controllate europee: Feza Tan in Serbia, Amina Mahmutovìc in Bosnia ed Erzegovina e Teodora Petkova in Bulgaria (Bulbank). Oltre alla deputy ceo Tsvetanka Mintcheva in Romania. Mentre in Italia le donne manager di Unicredit in posizioni apicali sono la chief compliance officer Serenella De Candia, ex Arthur Andersen, entrata in banca nel 2000 (breve parentesi in Mediolanum dal 2008 al 2010), la head of group regulatory affairs, Adeline de Metz, ex Franklin Bank e Comerica Bank, la group chief transformation officer&deputy coo, Finja Carolin Kutz, ex Oliver Wyma e l'head of group esg strategy&impact banking, Paola Marracino con un trascorso anche in Sace e Zurich Insurance.

fch

(END) Dow Jones Newswires

February 08, 2021 02:32 ET (07:32 GMT)