Il mese scorso, Brembo — un tempo posizione nel portafoglio Europa di MarketScreener — ha comunicato i risultati finanziari del terzo trimestre.

Nei primi nove mesi dell'esercizio 2023, il fatturato è aumentato del 7% e l'utile operativo del 3,2%. L'insignificante calo dell'1,6% dell'utile netto è dovuto solo a un leggero aumento del costo del debito.

La pessima congiuntura economica in Germania — dove Brembo realizza un quinto del suo fatturato — sembra aver risparmiato per il momento il gruppo italiano, che ha infatti registrato un aumento delle vendite del 14% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Lo stesso vale per il Nord America — un quarto del fatturato — dove le vendite sono aumentate del 7%. Tuttavia, si è registrato un calo in Cina, dove il gruppo realizza il 14% delle vendite.

A causa delle preoccupazioni degli investitori, il prezzo dell'azione è tornato ai livelli di sette anni fa, anche se Brembo sta generando 1,5 miliardi di euro di fatturato aggiuntivo. È pur vero che da allora l'utile operativo è cresciuto a un ritmo più lento, ma la generazione di cassa sta migliorando e il dividendo è raddoppiato.

Il gruppo ha inoltre mantenuto livelli di redditività a due cifre. Questi ultimi sono diminuiti drasticamente nel corso del periodo, ma anche la leva finanziaria è diminuita. Controllata dalla stimata famiglia Bombassei, Brembo è finanziata in modo prudente ed è pronta ad assorbire un’eventuale inversione di tendenza.

Negli ultimi dieci anni, il suo valore d'impresa ha oscillato all'interno di un intervallo ben definito, compreso tra dieci e quindici volte l'utile operativo. Al prezzo attuale, la società torna a questo minimo.

Alcuni sostengono che questo potrebbe essere un interessante punto di ingresso per investire nel campione industriale italiano, che negli ultimi dieci anni ha raddoppiato il fatturato e triplicato gli utili annuali.