NIGRAN, SPAGNA, 7 marzo (Reuters) - La società spaziale spagnola Sateliot sta raccogliendo fondi per mettere in orbita 100 satelliti delle dimensioni di un forno a microonde, entrando in una corsa serrata per accaparrarsi una fetta di un mercato potenzialmente da 100 miliardi di dollari per le connessioni dati a basso costo attraverso lo spazio.

L'azienda, che ha già due satelliti di prova in orbita, sta cercando di ottenere 100 milioni di euro (109 milioni di dollari) in azioni e debiti da investitori di private equity, fondi e banche, ha dichiarato l'amministratore delegato Jaume Sanpera nelle osservazioni autorizzate per la pubblicazione giovedì.

Sateliot prevede di lanciare i suoi primi quattro satelliti commerciali a giugno.

Sanpera ha detto a Reuters che "con soli quattro satelliti" potrebbe avere un fatturato e un'attività commerciale nella seconda metà del 2024, presso lo stabilimento di Sateliot (nella Spagna nord-occidentale), dove i suoi team producono i nanosatelliti.

Sateliot ha un portafoglio ordini di circa 187 milioni di euro di fatturato annuo e i suoi clienti provengono principalmente da Paesi con vaste aree non coperte da reti mobili, come Canada, Brasile, Sudafrica, Indonesia e Australia, ha spiegato Sanpera.

Sateliot ha speso circa 25 milioni di euro per sviluppare, costruire e lanciare in orbita i due satelliti di prova e i primi quattro satelliti commerciali tramite SpaceX.

L'industria spaziale sta vivendo una rivoluzione di mercato, poiché le nuove tecnologie hanno ridotto il costo e le dimensioni dei dispositivi spaziali a una frazione di quello che erano in passato, e molte start-up si sono unite alla mischia.

Lucas Bishop, della società di investimenti Seraphim Space, sostiene che solo i più redditizi tra le poche decine di operatori di nanosatelliti ce la faranno.

Mentre i grandi operatori, come Starlink di Elon Musk, si concentrano sulla fornitura di connettività Internet ad alta velocità a terra da una rete di migliaia di satelliti, nuove aziende stanno creando reti più piccole, chiamate costellazioni, per estendere la portata dell'"internet delle cose", noto anche come IoT.

Sateliot mira a collegare via satellite piccoli dispositivi, come le apparecchiature di controllo dei container refrigerati trasportati via mare. Secondo Sanpera, i potenziali clienti sono aziende di logistica, agricoltori, piattaforme petrolifere o applicazioni ambientali.

Luigi Scatteia, consulente spaziale di PwC, ha affermato che la capacità di far funzionare e mantenere l'intero sistema senza soluzione di continuità, comprese le apparecchiature robuste, autonome e a basso consumo all'estremità dell'utente, con un software avanzato, è un'altra sfida fondamentale, forse più complessa dello spiegamento dei satelliti.

Sateliot, di proprietà dell'appaltatore della difesa Indra, dell'operatore di infrastrutture di telecomunicazione Cellnex e dello Stato spagnolo rispettivamente per il 10,5%, il 3,5% e il 4,69%, prevede di distribuire tutti i 100 satelliti entro il 2028 e di realizzare un fatturato di 1 miliardo di euro entro il 2030.

(1 dollaro = 0,9196 euro)

(Servizio di Inti Landauro e Miguel Vidal; redazione di Andrei Khalip e Tomasz Janowski; redazione in spagnolo di Javi West Larrañaga)