I repubblicani della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti hanno chiesto a tutte le agenzie federali di iniziare le revisioni dei regolamenti che potrebbero essere influenzati da una recente sentenza della Corte Suprema che ha ribaltato un precedente legale noto come "deferenza Chevron", in lettere pubblicate mercoledì.

Tre commissioni della Camera - Agricoltura, Supervisione e Istruzione e Forza Lavoro - hanno preso di mira le agenzie, tra cui l'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, la Commissione per i Titoli e gli Scambi e il Dipartimento del Lavoro, in quella che il repubblicano numero 2 della Camera, Steve Scalise, ha definito una "lotta per liberare il popolo americano dallo Stato amministrativo assetato di potere".

Le lettere fanno seguito alla sentenza della Corte Suprema di giugno, che ha demolito la cosiddetta deferenza Chevron. Quest'ultima si riferisce a un precedente del 1984 che coinvolgeva l'azienda petrolifera Chevron e che dava agli esperti governativi l'ultima parola su come le leggi approvate dal Congresso dovessero essere interpretate.

I conservatori hanno insistito per decenni che la sentenza dava troppo potere ai burocrati governativi rispetto ai legislatori eletti.

Le lettere dei presidenti delle tre commissioni hanno richiesto elenchi di regolamenti esistenti che sono stati contestati in tribunale e confermati sulla base della deferenza Chevron, nonché di regole in sospeso che avrebbero potuto essere difese utilizzando la deferenza Chevron.

I presidenti hanno anche richiesto un elenco di norme che potrebbero avere un effetto annuale sull'economia di 100 milioni di dollari o più, un "forte aumento dei costi o dei prezzi per i consumatori", o "effetti negativi significativi" sulla concorrenza e sull'occupazione, tra gli altri fattori.

Le richieste potrebbero fornire una mappa per gli attivisti conservatori per citare in giudizio le agenzie in merito a regolamenti specifici.

Michael Regan, amministratore dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente, ha dichiarato mercoledì alla Commissione di Supervisione della Camera che la decisione del tribunale "colpisce l'EPA in modo estremamente duro".