MILANO (MF-DJ)--"Inattaccabile". Così Equita definisce la posizione di Credit Agricole Italia nella partita in corso per l'acquisizione del Credito Valtellinese.

Il gruppo francese ha promosso tramite la controllata italiana un'offerta cash sul 100% delle azioni del Creval che dovrebbe partire a fine marzo. "In caso di fallimento dell'offerta la posizione di azionista di maggioranza relativa con una quota prossima al 20% rende la posizione di Credit Agricole Italia nel capitale di Creval inattaccabile, rendendo di fatto impossibile ogni offerta concorrente per l`acquisto della banca e riducendone conseguentemente l`appeal speculativo", spiega Equita nella sua analisi "Equita good morning".

Il commento arriva dopo che ieri Credit Agricole Italia ha sottoscritto un terzo contratto per la compravendita di un blocco di 800 mila azioni Creval, corrispondenti all'1,14% del capitale della banca valtellinese, a un prezzo unitario pari a quello dell`offerta di 10.5ps.

La banque verte ad oggi detiene una partecipazione del 9,8% in Creval a seguito dell'impegno a vendere da parte di Algebris e della progressiva sottoscrizione di contratti di compravendita su blocchi azionari per il 2,4% del capitale di Creval, Credit Agricole Italia salirá al 17,7% della banca con la possibilitá di crescere ulteriormente fino al 20%, una volta ottenuta l`autorizzazione della Bce.

I progressivi acquisti sul mercato a un prezzo unitario pari a quello dell`offerta di 10.5ps - scrive sempre Equita - confermano la strategia di Credit Agricole Italia su Creval, di acquisire una quota del 67% o di rimanere come azionista rilevante.

"Creval continua a trattare con un P/TE = 0.47x, superiore a quello dei concorrenti piú diretti (0.36x), inflazionato dalle attese di rialzo di prezzo, esponendo quindi gli azionisti a un downside risk significativo qualora questa non si dovesse concretizzare", conclude Equita.

Nel dettaglio Il gruppo francese con l'offerta promossa dalla controllata italiana, intende crescere e rafforzare la sua posizione nel Nord della Penisola. La banca prevede di lanciare un'offerta formale a fine marzo una volta che la Bce avrá dato il suo via libera. Alcuni azionisti istituzionali della banca valtellinese nelle scorse settimane hanno affermato che il prezzo dell'offerta di 737 milioni di euro è inadeguato. Tre fondi nei giorni scorsi - Petrus Adviser (circa 2%), Hosking Partners (4,72%) e Kairos (3%) - hanno dichiarato ufficialmente di non ritenere l'offerta adeguata, i primi due inviando una lettera formale al top management e al Cda e il terzo fornendo alcune dichiarazioni alla stampa.

Va ricordato che il corrispettivo incorporava un premio del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi 6 mesi e un premio del 21,4% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Creval rilevato alla chiusura del 20 novembre (ossia il giorno di mercato aperto antecedente il lancio dell'offerta) e del 53,9% rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali delle azioni dell'emittente degli ultimi 6 mesi precedenti al 20 novembre. L'esborso massimo complessivo dell'offerta, calcolato sulla base del corrispettivo e assumendo che tutte le azioni siano portate in adesione all'offerta, è pari a 696.941.668,50 euro.

"Il prezzo offerto per" l'acquisto "del Credito Valtellinese è corretto. Penso che negli ultimi 20 anni non ci siano state offerte in contanti da parte di una banca italiana. Siamo i primi a farlo. Ho notato che non c'è alcuna contro offerta, quindi sono particolarmente fiducioso riguardo al successo dell'operazione", ha affermato nelle scorse settimane il deputy ceo di Credit Agricole Xavier Musca intervenendo in una conference call dedicata alla stampa straniera. La stessa posizione è stata ribadita a piú riprese dal responsabile per l'Italia Giampiero Maioli. La mossa di prenotare un 20% del Creval è stata definita da un osservatore vicino alla vicenda una sorta di "scacco matto".

cce

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0215:03 mar 2021

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