Freemelt ha ricevuto un ordine da un cliente nordamericano per uno studio di fattibilità relativo allo sviluppo del processo e dell'applicazione del materiale di tungsteno per le applicazioni dell'Energia di Fusione. Il cliente ha esperienza e competenza nella tecnologia di Additive Manufacturing (AM) e in vari metalli refrattari esigenti, tra cui il tungsteno, fondamentale per le applicazioni della Difesa e dell'Energia di Fusione. Il cliente è rinomato per il suo lavoro pionieristico volto ad accelerare lo sviluppo dell'Energia da Fusione come fonte di energia sostenibile.

L'industria dell'energia sta vivendo uno sviluppo significativo, guidato dai progressi tecnologici e dalla crescente consapevolezza della necessità di fonti energetiche sostenibili e non fossili. Tra queste, l'Energia di Fusione ha guadagnato un interesse sostanziale come soluzione potenziale. Fino alla fine del 2023, la Fusion ha attirato un totale di 6,21 dollari USA di finanziamenti privati e governativi.

L'azienda vede una tendenza globale verso un maggiore interesse governativo per la fusione, dove Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito hanno annunciato programmi per sostenere la commercializzazione dell'Energia di Fusione. La previsione è che la prima centrale elettrica ad energia di fusione fornirà elettricità alla rete prima del 2035. Il tungsteno è un materiale fondamentale per l'industria dell'Energia da Fusione, grazie alle sue proprietà uniche, tra cui l'alta densità, la forza e la resistenza alle temperature estreme e all'usura.

La produzione tradizionale di componenti in tungsteno è impegnativa e costosa, soprattutto quando si punta alle proprietà più elevate del materiale. La produzione additiva offre una soluzione promettente a queste sfide. L'AM consente di produrre componenti in tungsteno con geometrie complesse che sono difficili o impossibili da ottenere con i metodi tradizionali.

Inoltre, l'AM può ridurre gli sprechi di materiale, abbreviare i tempi di produzione e consentire processi produttivi più flessibili. La tecnologia E-PBF (Electron Beam Powder Bed Fusion) di Freemelt è particolarmente interessante, in quanto consente una produzione efficiente di parti in tungsteno con meno limitazioni di progettazione, ottenendo al contempo le più alte proprietà del materiale. Ciò la rende una scelta ideale per la produzione di componenti critici per l'industria dell'energia di fusione.

Il cliente ha ordinato a Freemelt un progetto in cui Freemelt fornirà uno studio di fattibilità sul tungsteno, mirato al processo del materiale e allo sviluppo dell'applicazione di componenti in tungsteno ad alta richiesta, da utilizzare nelle applicazioni dell'Energia di Fusione.