MILANO (MF-DJ)--Dopo Caltagirone, che è uscito dal Cda di Generali

giovedì scorso, anche Romolo Bardin, a.d. di Delfin, ha rassegnato le

proprie dimissioni dal Consiglio e dai vari ruoli nel Leone di Trieste.

Una nota della compagnia informa che che "il consigliere di

amministrazione Romolo Bardin, consigliere indipendente e membro dei

Comitati per le Nomine e la Remunerazione; per gli Investimenti; per le

Operazioni strategiche; per le Operazioni con Parti Correlate, ha

comunicato le proprie dimissioni dal Consiglio".

Bardin ha motivato le proprie dimissioni riferendosi alle "modalitá operative e ad alcune scelte del Consiglio e dei Comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del Cda".

Bardin è l'amministratore delegato di Delfin, la holding di Leonardo De Vecchio, che detiene una partecipazione del 6,618% in Generali ed è parte del patto parasociale stipulato con alcune società del gruppo Caltagirone (8,04%) e della Fondazione Crt (1,538%) con una quota totale di oltre il 16,19% in vista della prossima assemblea di bilancio 2021 di fine aprile chiamata anche al rinnovo del cda. I pattisti sono sempre più vicini a Mediobanca, che detiene il 17,25%, primo azionista del Leone.

Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, ha dichiarato: "Sono profondamente dispiaciuto per la decisione presa da Bardin. Desidero ribadire, ancora una volta, che la società ha sempre condotto la propria attività secondo gli standard di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, nell'interesse di tutti gli stakeholder. Questi presidi, sottolineo, sono sempre stati rispettati nei nostri rapporti con tutti gli amministratori, nessuno escluso e sempre."

Giovedì scorso Francesco Gaetano Caltagirone aveva comunicato le sue dimissioni dalla vice presidenza e dal consiglio di amministrazione di Generali. E questa scelta era stata motivata dal consigliere dimissionario richiamando un quadro nel quale la sua persona sarebbe "palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato", facendo riferimento alle modalità di lavoro del cda.

"Tra le ragioni dietro le dimissioni dei consiglieri ci potrebbero essere anche considerazioni di opportunità strategica, con gli azionisti del patto che potrebbero incrementare le proprie quote senza obblighi di segnalazione fino al raggiungimento delle soglie rilevanti e di rispetto di black-out period", ragiona Equita Sim che sul titolo conferma il giudizio hold con prezzo obiettivo di 20,7 euro. Anche Intesa Sanpaolo (add e prezzo obiettivo di 20,5 euro) non si dice sorpresa dell'uscita di Baldin dopo quella di Caltagirone.

Intanto domani e' in programma una riunione del Cda della compagnia in occasione del quale sarà esaminata una lista di una ventina di candidati al consiglio e la tabella di marcia prevede che entro un mese di arrivi a una short list e a metà marzo alla lista definitiva.

Nel frattempo i pattisti sono al lavoro per una rosa e un piano industriale in alternativa a quello dell'ad Philippe Donnet, candidato a un terzo mandato nella lista che il cda attuale sta predisponendo.

fch

francesca.chiarano@mfdowjones.it


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January 17, 2022 05:06 ET (10:06 GMT)