Gyre Therapeutics, Inc. ha annunciato la pubblicazione del manoscritto intitolato Hydronidone induce l'apoptosi nelle cellule stellate epatiche attivate attraverso la via apoptotica mitocondriale associata allo stress del reticolo endoplasmatico nel Journal of Gastroenterology and Hepatology. Questa pubblicazione include studi in vivo e in vitro che supportano il potenziale dell'idronidone (F351), un nuovo derivato del pirfenidone, come terapia promettente per il trattamento della fibrosi epatica. La fibrosi epatica è caratterizzata dall'accumulo progressivo di matrice extracellulare (ECM), che altera la normale architettura del fegato.

La ricerca ha dimostrato che le HSC quiescenti si attivano e si trasformano in cellule simili a miofibroblasti per produrre ECM nella malattia epatica cronica, e quindi che la fibrosi epatica può essere invertita eliminando le HSC. Questo studio ha scoperto che il trattamento con idronidone ha promosso in modo significativo l'apoptosi delle aHSC sia nella fibrosi epatica indotta da CCl4 e DDC nei topi che nelle cellule LX-2. Gli studi meccanicistici hanno rivelato che l'idronidone ha innescato l'ERS e successivamente ha attivato il percorso IRE1a-ASK1-JNK e la successiva disfunzione dei mitocondri, determinando infine l'apoptosi delle aHSC.

Gyre Pharmaceuticals sta attualmente valutando l'idronidone in uno studio di Fase 3 per il trattamento della fibrosi epatica associata all'epatite cronica B (CHB) nella RPC, con dati topline previsti per l'inizio del 2025. Lo studio sta valutando 248 pazienti con un endpoint primario di riduzione del punteggio della fibrosi epatica (Ishak Scoring System) di almeno un grado dopo l'assunzione di idronidone in combinazione con entecavir. In attesa dei risultati dello studio di Fase 3, Gyre intende avviare uno studio di Fase 2 a prova di concetto per valutare l'idronidone per il trattamento della fibrosi epatica associata alla NASH nel 2025.