Helvetia vita collettiva Svizzera 2013:

vivace richiesta di sicurezza

Il volume dei premi nel settore Vita collettiva dell'Helvetia Svizzera di CHF 2'629.9 milioni ha centrato lo scorso anno un nuovo record. Oltre alla forte domanda delle PMI, anche le casse pensioni autonome si sono dimostrate sempre più interessate alle soluzioni previdenziali professionali dell'Helvetia Assicurazioni. Come emerge dal conto d'esercizio 2013, è stato possibile ridurre ulteriormente i costi.

L'Helvetia ha aumentato in Svizzera i premi incassati nel settore Vita collettiva del 16.3% rispetto all'anno precedente. Soprattutto i nuovi affari hanno contribuito a questa crescita con un decisa espansione del 26.5% dei premi unici. Ma anche gli importanti premi periodici hanno proseguito il loro stabile sviluppo con un aumento del 5.1%, salendo a CHF 1'133.8 milioni. Il numero degli assicurati alla fine del 2013 era salito a 209'861, circa il 5% in più rispetto alla fine del 2012. Con questa crescita l'Helvetia è riuscita a conquistare altre quote di mercato e consolidare la sua posizione tra i tre maggiori fornitori assicurativi nel settore Vita collettiva in Svizzera.

Ancora una volta, accanto all'affidabilità e alla trasparenza, la sicurezza è stata determinante per la grande domanda soprattutto di assicurazione integrale. Le piccole e medie imprese, e in misura sempre più crescente anche le casse pensioni autonome, affidano il compito della previdenza professionale all'Helvetia per potersi concentrare sui propri compiti principali. Il fabbisogno di soluzioni efficienti e competenti dovrebbe continuare per effetto della sempre maggiore complessità e delle crescenti richieste di trasparenza del 2° pilastro. Inoltre, l'ampia offerta di prodotti assicurativi e previdenziali offre la possibilità di rispondere in modo più flessibile alle esigenze dei clienti, proponendo soluzioni mirate con offerte di base e integrazioni per esempio nel settore della previdenza per i quadri. L'Helvetia continuerà a fare il possibile per perseguire uno sviluppo aziendale affidabile, responsabile e sostenibile con un'attenta politica delle sottoscrizioni.

Nuova riduzione dei costi

Nonostante la forte crescita, i costi amministrativi e di stipulazione sono diminuiti rispetto all'anno precedente di CHF 2 milioni, raggiungendo ancora i CHF 86.5 milioni, ovvero il 3.3% dei premi incassati. I costi medi per persona assicurata attiva sono scesi a CHF 452 rispetto ai CHF 498 dell'anno precedente. In questo modo anche i premi per le spese sono scesi a CHF 490 pro capite. Per la prima volta il conto d'esercizio 2013 ha evidenziato una divisione dei costi di stipulazione per le provvigioni a broker e mediatori di CHF 5.4 milioni e CHF 4.2 milioni relativi al proprio servizio esterno.

Nella gestione patrimoniale i costi continuano ad ammontare allo 0.11% del patrimonio gestito. Questo patrimonio ammontava a fine 2013 a CHF 16.1 miliardi. La performance commisurata ai valori di mercato ha risentito dell'aumento degli interessi, che ha provocato una sensibile riduzione delle riserve di valutazione. Poiché tuttavia i titoli fruttiferi, che costituiscono la maggior parte degli investimenti patrimoniali, sono trattenuti fino a scadenza, la performance netta di -1.16% è di secondaria importanza. Il rendimento ai valori contabili è diminuito solo leggermente dal 2.69% al 2.48%.

Maggiori riserve, maggiori eccedenze

Gli accantonamenti attuariali sono incrementati da CHF 13.9 miliardi a CHF 15.1 miliardi grazie alla crescita e a ulteriori incrementi dovuti al basso livello dei tassi d'interesse. Nelle attività soggette alla quota minima è stato raggiunto un risultato lordo di CHF 245.2 milioni. Di questi il 92.5% è andato agli assicurati, rispetto al 93.2% dell'anno precedente. Anche nelle attività non soggette alla quota minima è stato distribuito il 91.8%, mentre meno del 10% è andato all'Helvetia come risultato d'esercizio che, con CHF 60.2 milioni, ha dimostrato una certa solidità ed è aumentato del 2.5% rispetto al 2012.

Il solido risultato d'esercizio ha consentito di aumentare le assegnazioni al fondo delle eccedenze nell'attività soggetta alla quota minima. Nella stessa misura sono state effettuate distribuzioni agli istituti previdenziali aderenti. Ai premi di rischio invalidità è stato accreditato il 10% dei premi, ai premi di rischio decesso il 15%. Mentre gli averi di vecchiaia LPP sono remunerati con l'1.5%, agli averi sovraobbligatori è stato riconosciuto un interesse dell'1.75%.

Ridistribuzione decisamente apprezzabile

Oggi è osservabile una chiara ridistribuzione tra gli assicurati attivi e i destinatari di rendite. Senza questo sovvenzionamento trasversale, l'avere di vecchiaia degli assicurati attivi lo scorso anno avrebbe avuto una remunerazione di circa l'1.5% superiore. La riforma della previdenza per la vecchiaia deve essere quindi portata avanti con urgenza. Donald Desax, responsabile di mercato Previdenza Imprese apprezza gli sforzi del Consiglio federale: «Sosteniamo espressamente i punti principali della riforma».

La riduzione del tasso di conversione è per questo motivo importante tanto quanto un'unificazione dell'età pensionabile a un'età iniziale di 65 anni. Per poter compensare gli squilibri ancora esistenti, le compagnie di assicurazione devono tuttavia poter continuare a configurare liberamente i processi di costo, rischio e risparmio. L'abbandono della determinazione del tasso minimo a fine anno va respinta e la quota minima del 90 percento lordo va mantenuta. Solo in questo modo sarà possibile allestire anche in futuro per le PMI e i Comuni le necessarie garanzie di un'assicurazione integrale nella misura desiderata. Philipp Gmür, CEO dell'Helvetia Svizzera sottolinea: «Vogliamo confermarci partner affidabile nella previdenza professionale. Per riuscirci abbiamo bisogno di condizioni quadro che consentano di bilanciare equamente gli interessi dei clienti e quelli dei finanziatori.»

Questo comunicato stampa è disponibile anche alla homepage www.helvetia.ch/it/media.


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