Imagion Biosystems Limited riporta dati clinici positivi al Simposio sul cancro al seno
per ampliare la popolazione di studio e caratterizzare completamente le prestazioni diagnostiche dell'agente di imaging. Dai risultati ottenuti finora sono emerse diverse scoperte importanti: - i cambiamenti nel contrasto di risonanza magnetica creati dal legame specifico dell'agente di imaging MagSense con le cellule tumorali nei linfonodi aiutano a risolvere lo stato nodale; l'agente di imaging è rilevabile con la rilassometria magnetica, tuttavia sono necessari più campioni di soggetti a causa della quantità limitata di tessuto nodale accessibile sezionato fino ad oggi; e non sono stati segnalati sicurezza, tossicità o eventi avversi legati all'agente di imaging. Il cancro al seno è uno dei tumori più comunemente diagnosticati tra le donne ed è la seconda causa di morte per cancro tra le donne in generale. Dei quattro sottotipi di cancro al seno, HER2 rappresenta il 10-20 percento e ha implicazioni prognostiche e predittive significative, perché il sottotipo HER2 è considerato un fenotipo aggressivo con un alto tasso di recidiva e metastasi. Lo stato HER2 è spesso mantenuto durante la progressione verso la malattia invasiva, la metastasi linfonodale e la metastasi a distanza. Lo stato linfonodale spesso determina il corso del trattamento, compresa la terapia sistemica, l'estensione della chirurgia, le opzioni di ricostruzione e la necessità di radioterapia dopo la mastectomia. Attualmente, la valutazione linfonodale si basa sulla palpazione o sulle tecniche di imaging convenzionali, soprattutto gli ultrasuoni. Questi metodi cercano di identificare i nodi che appaiono anormali per dimensione o forma, ma non sono in grado di confermare la presenza di un cancro. Pertanto, l'attuale standard di cura si basa ancora su biopsie invasive e sul follow-up di una conferma patologica per informare il processo decisionale clinico. L'approccio non invasivo e molecolarmente specifico di Imagion al rilevamento del cancro ha il potenziale di migliorare l'accuratezza diagnostica complessiva dell'imaging dei noduli ascellari e di ridurre la necessità di biopsie invasive.
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