Marco Rubio, repubblicano integralista nei confronti della Cina, chiede all'amministrazione Biden di bloccare tutte le vendite a Huawei, dopo che l'azienda tecnologica cinese, sottoposta a sanzioni, ha rilasciato un nuovo computer portatile abilitato all'intelligenza artificiale, alimentato da un chip di processore Intel AI.

Il rilascio del primo laptop abilitato all'AI di Huawei, il MateBook X Pro alimentato dal nuovo processore Core Ultra 9 di Intel, la scorsa settimana ha attirato il fuoco dei legislatori repubblicani, secondo i quali suggerisce che il Dipartimento del Commercio ha dato il via libera a Intel per vendere il chip a Huawei.

Se il Dipartimento del Commercio ha autorizzato la spedizione, "questo sarebbe inaccettabile e un fallimento nell'applicazione dei controlli sulle esportazioni contro un campione del Partito Comunista Cinese (PCC) inserito nella lista nera", hanno affermato Rubio e la deputata repubblicana Elise Stefanik in una lettera al Segretario del Dipartimento del Commercio Gina Raimondo.

"La invitiamo a riconsiderare questa posizione dannosa e a revocare immediatamente tutte le licenze di esportazione a Huawei", hanno aggiunto nella lettera, visionata da Reuters.

La lettera si aggiunge alle crescenti pressioni sull'amministrazione Biden affinché adotti misure più drastiche per ostacolare Huawei. Alcune delle sue attività stanno vedendo una certa rinascita, nonostante l'azienda sia stata a lungo nel mirino di Washington per questioni di sicurezza nazionale.

Huawei non ha risposto a una richiesta di commento. Intel ha dichiarato di "rispettare rigorosamente tutte le leggi e i regolamenti dei Paesi in cui operiamo". Un portavoce del Dipartimento del Commercio ha detto che l'agenzia ha ricevuto la lettera e risponderà, ma non ha commentato ulteriormente.

L'Ambasciata cinese ha dichiarato di essere contraria "all'esclusione di aziende specifiche da Paesi specifici" e di abusare del concetto di sicurezza nazionale per sopprimere aziende straniere senza alcuna prova conclusiva.

Gli Stati Uniti hanno inserito Huawei in una lista di restrizioni commerciali nel 2019 per timore che potesse spiare gli americani, nell'ambito di uno sforzo più ampio per ostacolare la capacità della Cina di rafforzare il proprio esercito. L'inserimento nell'elenco significa che i fornitori dell'azienda devono richiedere una licenza speciale, difficile da ottenere, prima di effettuare le spedizioni.

Tuttavia, i fornitori di Huawei hanno ricevuto licenze per miliardi di dollari per venderle beni e tecnologie, compresa un'autorizzazione particolarmente controversa, rilasciata dall'Amministrazione Trump, che ha permesso a Intel di spedire processori centrali a Huawei per l'uso nei suoi computer portatili dal 2020.

I critici sostengono che tali licenze abbiano contribuito alla rinascita dell'azienda.

Huawei ha scioccato il settore lo scorso agosto con un nuovo telefono alimentato da un sofisticato chip prodotto dal chipmaker cinese SMIC, nonostante le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di entrambe le aziende. Il telefono ha aiutato le vendite di smartphone Huawei a salire del 64% rispetto all'anno precedente nelle prime sei settimane del 2024, secondo la società di ricerca Counterpoint.