ROMA (MF-DJ)--Il presidente Paolo Vitelli si prepara a lasciare il timone alla figlia Giovanna proprio all'apice delle performance industriali e finanziarie del gruppo, che può vantare un portafoglio ordini da record per i prossimi anni. Azimut Benetti da oltre 20 anni detiene il primato mondiale per gli yacht in costruzione. Oggi il cantiere ha commesse record e i risultati sono in costante miglioramento. Il bilancio 2022 chiuso ad agosto ha fatto registrare oltre un miliardo di fatturato, un ebitda di 110 milioni e una posizione finanziaria netta di 315 milioni di euro. Per l'esercizio in corso la produzione è già tutta venduta e le previsioni parlano di un fatturato in crescita del 20% (a 1,2 miliardi) e un ebitda in salita del 40% (oltre 150 milioni). Il ricco portafoglio ordini permette di pensare ai successivi due anni con un'ulteriore crescita attesa della marginalità e l'azienda investirà per migliorare la capacità e l'efficienza produttiva al punto che il margine operativo salirà al 15% del fatturato. Paolo Vitelli (presidente) e la figlia Giovanna (vicepresidente) spiegano a MF-Milano Finanza quale sarà la rotta del gruppo con sede ad Avigliana (Torino).

Domanda. Il Global Order Book 2022 ha confermato Azimut Benetti leader mondiale per numero di yacht in costruzione. Come si spiega questo prolungato primato?

G.V. Siamo molto orgogliosi di questo risultato per il 23* anno consecutivo e individuiamo nell'innovazione di prodotto la ragione per questo primato e per il distacco che abbiamo aumentato rispetto ai competitor.

D. Oggi innovazione e sostenibilità sono imprescindibili. Ma sono sempre collegati?

P.V. Fino a ieri no, da oggi sì. Noi da 15 anni portiamo avanti tecnologia di produzione, alleggerimento delle barche, efficienza della macchina propulsiva, siamo stati pionieri dei Pod. Da adesso ci dedicheremo sostanzialmente a lavorare anche per ridurre la percentuale di inquinamento per kilowatt prodotto. Il banco di prova che abbiamo messo sul mercato è stato il B.Yond 37, un super yacht ibrido diesel/elettrico. Perché questo avvenga oggi vuol dire che il seme è stato piantato almeno 5 anni fa, anzi ormai 8, quando di sostenibilità di parlava ancora poco.

D. Come vedete il mercato dei super yacht nei prossimi 5-10 anni dopo questo boom?

P.V. Io lo vedo bene, nel senso che l'economia dovrebbe avere un leggero ripiegamento, ma poi trovare una stabilità nel medio termine. A questo fenomeno positivo si aggiunge sicuramente una cultura nautica diversa data dal Covid; la barca rientra in quell'utilizzo meno contaminato, più esclusivo e più familiare che la pandemia ha generato. Quanto durerà questa cultura? Credo a lungo, pertanto la nostra visione è di stabilità.

D. Nonostante emergano nuovi rischi? Ad esempio c'è chi contesta i super yacht come avviene con gli aerei privati?

P.V. Bisogna che cambi la percezione del pubblico verso l'utilizzo di un bene che non ha niente di negativo e che dimostreremo che anche dal punto di vista ambientale è assolutamente poco impattante.

G.V. È giusto che il settore si occupi e dia risposte al tema della sostenibilità; quindi che ci sia un'attenzione su questo aspetto da parte di tutti noi perché il tema dei minori consumi ci riguarda; dal riscaldamento di casa all'andare in barca. Non si tratta più di una scelta ma di una necessità: i cantieri diano una risposta seria a questo aspetto. Alla domanda se vediamo che questo tema ecologico possa in qualche modo influenzare il settore dico che è giusto che lo influenzi perché è una risposta che questo settore deve dare.

D. Il gruppo Azimut Benetti, oltre al core business della costruzione di yacht, dove sta guardando? Più marine in gestione, più attività di refit o altri servizi?

P.V. Noi da sempre abbiamo la presunzione di fare le cose bene occupandoci del nostro core business come attività principale. Nell'ambito del servizio riteniamo essenziale il refit delle imbarcazioni. Quindi abbiamo deciso di sviluppare questo settore e abbiamo previsto un investimento di 12 milioni di euro di potenziamento del nostro cantiere Lusben di Livorno. Siamo all'inseguimento del numero uno come fatturato (il cantiere Amico & Co, ndr) e vogliamo presto batterlo. Anche le marine riteniamo siano un completamento della nostra attività e vorremmo che fossero inserite in un meccanismo più ampio perché crediamo nel concetto di rete alberghiera. Pensiamo di andare a collegarci con qualcosa di esistente per poter fare una rete di marine.

D. Riguardo il passaggio generazionale, quale sarà il futuro del gruppo Azimut Benetti?

P.V. Quello che posso dire è che a febbraio lascerò la presidenza a Giovanna semplicemente perché ho l'età che tutto il mondo riconosce corretta per una successione e perché mia figlia ha acquisito esperienze e conoscenze necessarie. Siamo pronti per il cambio generazionale, l'abbiamo costruito in tanti anni di lavoro, siamo fortunati perché il momento economico permette di assorbire questa transizione serenamente. Rimarrò nel consiglio d'amministrazione per un certo periodo, a disposizione, ma ci terremmo che, con delle regole aggiornate, il potere passasse veramente di mano e io, allora, andrò via.

G.V. Non mi viene quasi in mente nelle società italiane un fondatore che abbia guardato con questa lungimiranza all'idea del passaggio generazionale. È un fatto abbastanza unico e di grandissima visione nonché di grande generosità nei confronti miei, ma anche dell'azienda. Di questo sono pubblicamente molto grata a mio padre. Per il futuro intendiamo andare avanti con questo traghettamento che è proporzionale alla crescita dimensionale dell'azienda: andremo a 1,4 miliardi di fatturato per cui questo passaggio, con la relativa governance, è un aspetto necessario da affrontare per la salute dell'azienda.

D. Pensa alla borsa o ai fondi d'investimento?

G.V. I soci di minoranza li abbiamo sempre avuti in passato e, a seconda dei tempi, abbiamo scelto alleanze differenti. Il primo fu un cliente di Hong Kong che s'innamorò poi anche dell'azienda, poi fu Intesa Sanpaolo che ci ha aperto al sistema Italia all'estero e oggi abbiamo Tamburi Ip che detiene il 12%. Sono alleanze che nel tempo si sono rivelate utili, quindi con questa logica siamo sempre aperti. Siamo stati certamente molto corteggiati negli ultimi periodi e nel futuro se si presenteranno occasioni perché non coglierle?

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0309:31 gen 2023


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January 03, 2023 03:32 ET (08:32 GMT)