(Alliance News) - Il governo italiano ha dato il via libera lunedì a una partecipazione fino a EUR2,2 miliardi nella rete fissa di Telecom Italia Spa, attraverso un'offerta congiunta con il fondo di investimento statunitense KKR.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che garantisce allo Stato i fondi per assumere una partecipazione fino al 20% nella rete.

La partecipazione, "fino a EUR2,2 miliardi", consentirà all'Italia di svolgere un ruolo in "quella che consideriamo un'infrastruttura decisiva per il futuro del Paese", ha dichiarato Giorgetti ai giornalisti.

L'accordo firmato all'inizio di agosto con KKR prevedeva che il Ministero dell'Economia assumesse una partecipazione di minoranza nella futura società di TIM, combinando la rete fissa e la filiale di cavi sottomarini.

Il Ministero è già un investitore in Telecom Italia - privatizzata nel 1997 e il cui principale azionista è il gigante francese dei media Vivendi SA - attraverso la quota del 9,8% detenuta dalla Cassa dei Depositi italiana.

Telecom Italia sta cercando di vendere la sua rete fissa per ridurre l'enorme debito di EUR26,2 miliardi.

Dopo mesi di attesa, a giugno il consiglio di amministrazione di TIM ha approvato l'avvio di trattative esclusive con KKR - che quel mese aveva alzato l'offerta di EUR2 miliardi a EUR23 miliardi - con l'obiettivo di ottenere "un'offerta conclusiva e vincolante" entro il 30 settembre.

Il consiglio di amministrazione ha respinto un'offerta inferiore di CDP e del fondo australiano Macquarie Asset Management, del valore di circa EUR19,3 miliardi.

La scelta di KKR è stata fatta nonostante le obiezioni di Vivendi, che aveva chiesto EUR31 miliardi per la rete fissa.

Lunedì, TIM ha chiuso in verde del 3,4% a EUR0,28 per azione.

fonte: AFP

Di Claudia Cavaliere, Alliance News reporter

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