ROMA (awp/ats/ans) - Sulla privatizzazione della compagnia italiana Ita, dopo la svolta di discontinuità impressa dal neo ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, potrebbero riaprirsi i giochi. Il giorno dopo l'annuncio dei nuovi vertici del ministero - che ha comunicato la fine dell'esclusiva concessa a fondo Usa Certares, Air France-Klm e Delta - si rifa avanti la tedesca Lufthansa, che in tandem con Msc del gruppo Aponte era stata tagliata fuori dal governo Draghi.

"Osserviamo, e restiamo interessati al mercato italiano", afferma un portavoce della compagnia aerea tedesca, commentando la mossa del nuovo esecutivo italiano a guida Giorgia Meloni. E specificando come l'interesse del gruppo con sede a Colonia sia per "una vera privatizzazione" della compagnia nata dalle ceneri di Alitalia, il cui azionista unico resta al momento il Tesoro italiano.

All'orizzonte si profila dunque un nuovo duello con la cordata composta da Certares, Air France-Klm e Delta che sembrava oramai avercela fatta. "Prendiamo atto" della fine del periodo di esclusiva per l'acquisizione di Ita, afferma a sua volta Air France, spiegando come stia "riesaminando le sue opzioni riguardo al mercato aereo italiano mentre aspetta ulteriori informazioni dallo Stato italiano".

L'offerta del tandem Msc-Lufthansa per Ita prevedeva che alla cordata andasse una quota complessiva dell'80%, col 60% al Gruppo Aponte, il 20% alla compagnia tedesca e il rimanente 20% al Ministero dell'Economia e delle Finanze (Mef), che avrebbe avuto quindi un ruolo marginale in un futuro consiglio di amministrazione.

Con il fondo Usa Certares invece il Mef, al momento azionista unico di Ita, manterrebbe due membri su cinque nel consiglio di amministrazione, con la facoltà di esprimere il presidente ed il proprio gradimento sul futuro amministratore delegato della compagnia.

Intanto c'è attesa per l'8 novembre, giorno per il quale è in calendario l'assemblea dei soci di Ita che darà il via libera all'aumento di capitale da 400 milioni. Si tratta della seconda tranche del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi di euro già autorizzato dall'Ue e suddiviso in tre tranche: 700 milioni per il 2021, 400 per il 2022 e 250 per il 2023.

Ma secondo alcuni rumors all'ordine del giorno potrebbe anche esserci la decisione della revoca della carica di presidente di Alfredo Altavilla, a cui il Ministero dell'economia e delle finanze, azionista unico della compagnia, ha già ritirato tutte le deleghe operative.