Gli specialisti del rischio ritengono che le condizioni meteorologiche estreme e la disinformazione siano le più probabili cause di una crisi globale nei prossimi due anni, secondo un sondaggio del World Economic Forum (WEF) pubblicato mercoledì.

Mentre le condizioni meteorologiche estreme sono state identificate come il rischio maggiore nel 2024, la disinformazione e l'informazione sono arrivate al secondo posto e sono risultate essere il rischio globale più grave nei prossimi due anni.

Questo potrebbe rappresentare una minaccia particolare quando miliardi di persone si recheranno alle urne nell'anno elettorale più importante della storia.

Le principali economie, dagli Stati Uniti all'India e al Messico, terranno le elezioni quest'anno, lasciando che i leader dell'industria e della politica si affidino ai sondaggi e alle previsioni per valutare come sarà l'ambiente politico entro il 2025.

"L'uso diffuso di disinformazione e disinformazione, e gli strumenti per diffonderla, possono minare la legittimità dei governi appena eletti", avverte il rapporto.

"I disordini che ne derivano potrebbero spaziare da proteste violente e crimini d'odio a scontri civili e terrorismo", ha aggiunto il rapporto, preparato in collaborazione con Zurich Insurance Group e Marsh McLennan in vista della riunione annuale del WEF della prossima settimana.

Su un orizzonte di 10 anni, i rischi ambientali, tra cui la perdita di biodiversità e il cambiamento critico dei sistemi della Terra, sono in cima alla classifica, con la disinformazione, la disinformazione e gli esiti negativi dell'intelligenza artificiale (AI) subito dopo.

Nel frattempo, due terzi degli esperti di rischio intervistati prevedono l'emergere di un ordine mondiale multipolare o frammentato nel prossimo decennio, "in cui le medie e grandi potenze si contendono, stabiliscono e applicano regole e norme regionali", si legge nel sondaggio.

Il presidente del WEF, Borge Brende, ha dichiarato martedì in una conferenza stampa che il 54esimo raduno annuale del WEF nella località sciistica svizzera di Davos si svolgerà nel contesto geopolitico più complicato finora, dalle guerre a Gaza e in Ucraina all'aumento del debito e del costo della vita.

Le prospettive pessimistiche del sondaggio sono state probabilmente innescate dalla serie di rischi scatenati negli ultimi quattro anni con effetti a catena sulla società, ha detto John Scott, responsabile del rischio di sostenibilità presso Zurich Insurance Group, evidenziando la pandemia COVID-19 e i conseguenti blocchi all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.

"È stato un colpo dopo l'altro per le catene di approvvigionamento globali", ha aggiunto Carolina Klint, Chief Commercial Officer per l'Europa di Marsh McLennan. (Relazione di Victoria Waldersee; Redazione di Alexander Smith)