NEW YORK (awp/ats/ans) - Per le nozze fra Microsoft e Activision Blizzard non c'è pace. Un giudice della California blocca temporaneamente l'unione accogliendo la richiesta della Federal Trade Commission per un ordine restrittivo temporaneo che resterà in vigore fino a quanto la corte non si pronuncerà sull'ingiunzione preliminare chiesta dalle autorità americane contro l'acquisizione da 69 miliardi di dollari.

Nei documenti depositati in tribunale, la Ftc ha spiegato di aver chiesto la sospensione temporanea sulla scia dei timori che Microsoft e Activision potessero "consumare" l'accordo prima della decisione del giudice amministrativo a cui si sono rivolte le autorità americane lo scorso anno per contrastare l'operazione che, a loro, avviso danneggia i consumatori limitando la concorrenza. Nell'accordo originario firmato nel gennaio 2022, le due società si sono infatti impegnate a completare l'intesa entro il 18 luglio. I tempi quindi stringono per Microsoft e Activision: nel caso in cui l'operazione non fosse chiusa entro la data stabilita il colosso di Redmond si troverebbe a dover pagare 3 miliardi ad Activision come 'breakup fee', a meno che non sia raggiunto un accordo per un'estensione dei termini.

Nelle scorse settimana l'Unione Europea ha dato il via libera alle nozze dopo le concessioni effettuate da Microsoft per assicurare che le rivali possano continuare ad accedere ai giochi di Activision, quali alcuni nomi icona come Warcraft, Diablo, Overwatch, Call of Duty e Candy Crush. Nel promuovere l'operazione le autorità europee hanno definito l'accordo "pro-concorrenza" in quanto può dare una "spinta" al mercato dei videogiochi cloud, che rappresenta l'1-3% del settore dei giochi. L'intesa però è stata bloccata in Gran Bretagna, dove la Competition and Market Authority ha espresso in aprile i suoi timori sugli effetti dell'unione sul nascente mercato dei videogiochi cloud. Con Activision, ha spiegato Londra, Microsoft avrebbe ottenuto troppo potere nel settore de videogiochi cloud. I rimedi proposto dal colosso di Redmond non sono riusciti a spazzare via le preoccupazioni e i dubbi sugli effetti delle annunciate nozze sull'industria nascente e in forte crescita. Microsoft ha presentato appello contro la decisione di Londra. E ora si attendono le sue prossime mosse anche dall'altro lato dell'Atlantico.