Morphosys molto forte grazie alle speculazioni sul farmaco contro il cancro
16 gennaio 2024 alle 12:04
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FRANKFURT (dpa-AFX) - Le azioni di Morphypsys sono salite martedì al livello più alto dalla fine del 2021. Morphosys è salita del 16% a ben 39 euro intorno a mezzogiorno. In questo modo è proseguito il rally di recupero iniziato due mesi fa dopo che i dati poco convincenti degli studi sul farmaco contro il cancro del sangue pelabresib avevano fatto crollare il prezzo delle azioni a novembre.
Alla luce degli elevati guadagni del titolo e delle forti fluttuazioni di prezzo delle ultime settimane, gli operatori sottolineano le ricorrenti speculazioni su possibili notizie positive su Pelabresib. Queste speculazioni sono ripetutamente contrastate da prese di profitto dopo i recenti alti guadagni di prezzo.
Martedì scorso, la banca Morgan Stanley ha declassato il titolo Morphosys da "overweight" a "equal-weight", ma si è detta ottimista su Pelabresib. L'analista James Quigley prevede che il farmaco sarà approvato negli USA all'inizio del 2025 e riconosce un potenziale di vendita massimo di 750 milioni di dollari. In Europa, la cifra dovrebbe essere di 450 milioni di dollari. Tuttavia, Morphosys dovrà probabilmente fare affidamento su un grande partner di distribuzione del settore farmaceutico./bek/jha/
MorphoSys AG è un'azienda biofarmaceutica globale in fase commerciale con sede in Germania. L'Azienda scopre, sviluppa e distribuisce ai pazienti farmaci antitumorali. Commercializza il suo farmaco brevettato Monjuvi (tafasitamab-cxix) negli Stati Uniti, un trattamento di immunoterapia oncologica, utilizzato per trattare i pazienti in combinazione con lenalidomide con linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) di seconda e successiva linea, che non sono idonei al trapianto di cellule staminali autologhe. Tafasitamab è anche in fase di valutazione in uno studio clinico globale come terapia di prima linea per il DLBCL. Altri due candidati di prodotto sono in fase di sviluppo clinico avanzata e media nelle indicazioni oncologiche: pelabresib, un inibitore BET a piccole molecole, è studiato come trattamento per la mielofibrosi, un tipo di tumore del midollo osseo per il quale le opzioni terapeutiche sono limitate; e CPI-0209, un inibitore di EZH2 di seconda generazione, è studiato per il trattamento di tumori ematologici e solidi.