Il rublo russo si è leggermente rafforzato nei confronti del dollaro martedì, dopo essersi indebolito nella giornata precedente, il primo giorno di contrattazioni dopo la mossa del Governo di allentare ulteriormente i requisiti obbligatori di vendita di valuta estera per gli esportatori.

Le sanzioni alla Borsa di Mosca e al suo agente di compensazione, il National Clearing Centre (NCC), hanno portato a una serie di prezzi e spread variabili, mentre le contrattazioni si sono spostate sul mercato over-the-counter (OTC) il 14 giugno, oscurando l'accesso a prezzi affidabili per la valuta russa.

Lunedì, la banca centrale ha anche annunciato che sospenderà la pubblicazione dei dati sul volume degli scambi dal mercato over-the-counter, al fine di "limitare l'impatto delle sanzioni". Tali pubblicazioni sono servite da guida importante per i trader, e la mossa diminuirà ulteriormente la trasparenza del mercato.

Le vendite di valuta estera da parte degli esportatori russi sono un fattore chiave che influenza il tasso di cambio del rublo. Per sostenere il rublo nell'ottobre 2023 è stato introdotto l'obbligo di vendere l'80% dei guadagni in valuta estera, poi ridotto al 60% a giugno.

Il 13 luglio, il Governo ha abbassato i requisiti al 40%.

Rispetto allo yuan, che era già diventato la valuta straniera più scambiata a Mosca prima dell'imposizione delle ultime sanzioni, il rublo era piatto a 12,05, secondo un'analisi del mercato OTC.

Era in rialzo dello 0,1% a 96,15 contro l'euro.

Il greggio Brent, un punto di riferimento globale per la principale esportazione russa, era in calo dello 0,7% a 84,28 dollari al barile, a causa delle preoccupazioni per il rallentamento dell'economia cinese, che sta bloccando la domanda. (Servizio di Gleb Bryanski, a cura di Bernadette Baum)